Instancabile mezz’ala dell’Inter della fine anni’90. Stimato professionista al di fuori del rettangolo verde di gioco ai nostri giorni. Benoit Cauet è pronto per il calcio dei grandi. Il francese, in esclusiva per FcInterNews.it, svela i propri desiderata e parla a tutto tondo del mondo nerazzurro.

È pronto per un addio all’Inter?
“Non esattamente. Ho ricevuto una proposta per continuare lo scouting degli atleti tra i 15 e i 18 anni. Io però vorrei tornare a allenare. Mi sento pronto per una Prima Squadra. Voglio andare avanti, nel calcio dei grandi. Entrare in uno staff o essere primo mister da qualche parte. In Italia o all’estero, sono preparato a tutto. Ho riferito il mio pensiero a Roberto Samaden, qualora non dovessi trovare una soluzione entro fine agosto le porte dei nerazzurri resterebbero per me aperte”.

Diciamo che la situazione è in stand by
“Corretto. Quando c’è stima e rispetto tra le parti è facile dialogare. La mia voglia di tornare sul campo poi in questo momento prevale. E sono sicuro che se dovessi trovare un posto interessante dove poter lavorare, tutti sarebbero ben felici per me”.

Qual è il segreto del settore giovanile dell’Inter?
“Il credere in questo tipo di progetto. Nel 2000 sono state gettate le basi. Per investimenti concreti e duraturi nel tempo. Si è puntato su un blocco di tecnici capaci, che sotto l’ala dei vari Baresi, Ausilio e Samaden, hanno lavorato benissimo. Sottolineo proprio questa struttura degli allenatori, ognuno dei quali ha provato con abnegazione per far crescere i propri ragazzi, creando così le fondamenta vincenti che possono permettere ai giovani atleti di migliorare e maturarsi. Un impegno costante, sostenuto. Anche dalle vittorie. Senza dimenticare i passi in avanti nella tecnologia e nelle competenze. Insomma non ci si è mai accontentati”.

Tra l’altro il suo nome era stato accostato proprio alla Primavera dell’Inter. Dispiaciuto di non essere stato chiamato?
“Io rispetto le scelte della società. Se vediamo i risultati degli ultimi anni le squadre giovanili nerazzurre hanno fatto benissimo. Quindi è chiaro che io accetti le decisioni del club. Anzi sono stato il primo a dire che è meglio farsi allenare da mister che hanno già avuto esperienze con i grandi, piuttosto che aspettare poi che cambino i campionati”.

A tal proposito, che pensa delle seconde squadre?
“Condivido pienamente. Peccato che in Italia abbiamo dovuto aspettare l’eliminazione della Nazionale per arrivare a questo. Dovevamo svegliarci prima. Sono anni che si dice che il giovane debba confrontarsi con chi è più esperto. Può essere una svolta importante”.

Ci sono giovani ai quali è rimasto più legato?
“L’approccio in generale è la cosa più bella. La crescita dei tuoi ragazzi, il loro sviluppo passa dal lavoro di tutto un gruppo di allenatori. Noi siamo lì per aiutarli. È questo che conta. Poi pure io ho imparato molto, è stata un’esperienza spettacolare”.

A tal proposito i giocatori della Primavera dell’Inter rappresentano un bel tesoretto…
“La critica che può essere mossa è che non siamo l’Ajax, che di fatto gioca con tutti gli sportivi nati dal settore giovanile. Ma nessuno può mettere in dubbio, risultati alla mano, che sia stato effettuato un grande lavoro di formazione. Vedrete che carriera faranno…”

Tornando a lei, c’è un nuovo Benoit  Cauet in giro?
“Non lo so (ride, ndr). Ci sono giocatori che mi piacciono, ma non lo so”.

Meglio Ronaldo dell’Inter o quello della Juve?
“Io ho giocato con il Fenomeno. Qualità, velocità, capacità impressionati. Un giocatore straordinario. Ma è difficile comparare due calciatori di epoche diverse. Diciamo che sono da esempio: tutti vorrebbero raggiungere il loro livello”.

Come giudica il mercato dell’Inter?
“Dico che fin qui è ottimo. Sono stati ritoccati i settori dove urgevano rinforzi, sono arrivati giocatori dalla forte personalità".

Lotta per il secondo posto o scudetto?
“L’Inter è l’Inter. Deve puntare sempre il più in alto possibile”.

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Sezione: Esclusive / Data: Gio 19 luglio 2018 alle 18:30
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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