Sentendo le sue parole si percepisce grandissima fame. La fame di riconquistare la maglia da titolare persa con il Chievo Verona e che ora vuole indossare nuovamente all'Espanyol, per tornare ad essere quella grandissima promessa che la Serie A ha ammirato nella stagione 2013/2014 nella 'sua' Livorno. 'Sua', proprio come l'Inter, il club che lo ha valorizzato e che crede ancora lui, considerando che ha mantenuto il diritto di riacquisto al termine della stagione. Francesco Bardi guarda avanti, vuole fare bene nella Liga, crescere sempre di più misurandosi contro top club mondiali e campioni assoluti come Barcellona, Real Madrid, Cristiano Ronaldo e Lionel Messi. Motivazione, voglia di mettersi nuovamente in gioco a suon di parate, ora non aspetta altro se non indossare nuovamente i suoi guantoni.
FcInterNews è con lui, classe '92 livornese che in questa intervista esclusiva ripercorre le ultime stagioni, senza però rammaricarsi per le occasioni Barça e Manchester City che lo volevano non tanto tempo fa, perché ora pensa solo al futuro. Futuro che potrebbe essere ancora l'Inter, il suo grande obiettivo. Il presente, invece, si chiama Espanyol.
Francesco, oggi c'è stata la tua presentazione: quanto sei soddisfatto di poter iniziare questa nuova avventura?
"Sono molto, molto felice di essere approdato in questo club. L'Espanyol mi ha fatto sentire subito molto importante e al centro del progetto, quindi sono soddisfatto della scelta che ho fatto. Non vedo l'ora di iniziare e di mettermi a disposizione del mister e della squadra".
Prestito con diritto di riscatto in favore dell'Espanyol, con il controriscatto per l'Inter: confermi?
"Sì, questa è la formula del mio trasferimento. Anche se tutti questi dettagli li conosce meglio il mio procuratore".
Qual è il tuo obiettivo per questa stagione? Scontato dire ritrovare quella maglia da titolare persa con il Chievo Verona?
"Sicuramente voglio aiutare la squadra, mi hanno già detto che la cosa che conta maggiormente è il gruppo. Come ho detto prima, non vedo l'ora di iniziare questa nuova stagione. Voglio dare il mio contributo al mister e ai miei compagni quando verrò chiamato in causa".
Hai scelto un club importante in una città bellissima: considerando le tante offerte, perché proprio l'Espanyol?
"È un club glorioso e molto importante. Quando c'è stata la possibilità di venire qui non ho avuto dubbi, mi ha fatto molto piacere il loro interesse. Sono onorato di poter vestire una maglia così importante. Come detto, non vedo l'ora di iniziare e di mettermi a disposizione dell'allenatore".
Hai avuto di sentire negli ultimi giorni il direttore sportivo Piero Ausilio?
"Ho avuto modo di sentire il direttore circa 2-3 settimane fa, proprio all'inizio del calciomercato. Abbiamo parlato in generale, ma sono contenti della mia scelta e di questa nuova opportunità".
Nel Chievo Verona titolare con Eugenio Corini prima, riserva con Rolando Maran poi: cosa è successo?
"Il mister ha fatto delle scelte diverse, ma nonostante questo ho sempre dato il mio contributo, lavorando sempre con impegno e non mollando mai. Ognuno prende le proprie decisioni, ma alla fine ho giocato un campionato europeo con la Nazionale Under-21 e ora sono qui all'Espanyol".
Pensando all'Inter cosa ti viene in mente?
"Senza dubbio conservo un bellissimo ricordo dell'Inter, ma voglio dire lo stesso del Livorno, la squadra della mia città. Sono cresciuto lì, ho giocato nelle giovanili e mi hanno concesso l'opportunità di giocare in Serie A. Per me è un grandissimo onore appartenere ancora all'Inter e auguro il meglio alla squadra di Roberto Mancini. Lo stesso dico del Livorno. Queste sono le mie società".
La porta nerazzurra è ancora un tuo obiettivo?
"Certo. L'Inter è un grandissimo club e resterà sempre il mio obiettivo, ma ora voglio pensare al presente. E il presente si chiama Espanyol. Devo lavorare giorno dopo giorno per migliorare".
Nel recente passato due top club come Barcellona e Manchester City hanno mostrato molto interesse nei tuoi confronti: c'è un po' di rammarico pensando a quel momento?
"Sì, ricordo di queste possibilità, ma non ho alcun rammarico. Sono contento di quello che ho fatto, tutto mi è servito per crescere. Ovviamente il percorso di un giovane è fatto di alti e bassi, a maggior ragione per un portiere. Ma quello che conta è restare forti a livello psicologico. Io credo che conti solo una cosa: lavorare, lavorare e ancora lavorare. Solo così un giocatore può raggiungere grandi livelli".
Liga vuol dire anche Barcellona e Lionel Messi, Real Madrid e Cristiano Ronaldo: se dovessi fotografare un momento da conservare per sempre, cosa immagineresti?
"Vorrei che l'Espanyol disputasse un grande campionato, questo è il primo obiettivo. Solo così sarei felice. Poi ovviamente il fatto di giocare contro grandissime squadre e campioni mondiali rappresenta un grandissimo stimolo per me, un'ulteriore spinta per fare bene e dare il mio contributo al gruppo".
'Rigore in favore del Barcellona: Lionel Messi contro Francesco Bardi. Parte la Pulce... parata!'. Sarebbe spettacolare, non trovi?
"(Ride, ndr) Sarebbe bellissimo, magari! Ti offrirei una cena, anzi due!".
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
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