Bene e avanti così. Niente da eccepire sull'operato di Frank de Boer, che nella gestione delle due - calde e particolari - situazioni sia di campo che extra non ha sbagliato praticamente nulla. E il riferimento va ovviamente a Marcelo Brozovic Geoffrey Kondogbia, quest'ultimo uscito al 28' nel match contro il Bologna, sostituito da un positivo Assane Gnoukouri. Evidente la differenza tra i due dal punto di vista mentale, sicuramente più libero il 20enne di Divo (a proposito: auguri, oggi è il suo compleanno). Abbastanza paradossale, considerando lo status dei due.

Concentrandoci sul francese, potrebbe essere giudicata come un rischio la sua 'bocciatura' dopo nemmeno mezzora di gioco? Forse solo in minima parte, magari aspettare l'intervallo sarebbe stata la scelta più morbida e conveniente, ma trattasi di sottigliezze, sfumature. Preferisco applaudire il tecnico per il coraggio per aver preso una decisione di questo tipo, al netto del nome del calciatore, di tutto quello che ha accompagnato il suo arrivo all'Inter e del prosieguo di questa esperienza. Esperienza, allo stato attuale, purtroppo insufficiente.

Applausi ancor più meritati per le parole pronunciate da FdB nell'immediato post-match, quando in conferenza stampa ha chiaramente ammesso e spiegato di come l'ex Monaco non abbia reiteratamente ascoltato le sue spiegazioni, prendendosi rischi inutili ed evitando la giocata semplice. Ho sempre apprezzato la sincerità e le dichiarazioni nette, soprattutto in un mondo, quello del calcio, dove la frase di circostanza è tristemente all'ordine del giorno.

Ovviamente l'ex Ajax, persona estremamente intelligente, sa benissimo che il 7 non può essere bruciato già alla fine di settembre, e il discorso face to face andato in scena ad Appiano Gentile nella giornata di lunedì lo testimonia. Fiducia ribadita, al pari però del richiamo per quella abnegazione nel doversi adoperare per la squadra che non deve più mancare. Le prestazioni passano anche, se non soprattutto, proprio da qui, a maggior ragione in un ruolo tanto delicato come il suo, in cui deve sovente agire davanti alla difesa.

Vedremo ora quanto spazio gli sarà riservato (al momento ci sono interpreti più avanti e meritevoli della maglia da titolare che, se le cose non dovessero cambiare, difficilmente sarebbe tolta loro), ma nell'episodio Frank-Kondo, beh... difficile trovare un qualcosa, un aspetto, un particolare in cui il mister non sia stato un buon gestore, un ottimo 'sergente' prima e 'padre calcistico' poi. Un mix di serietà, durezza e comprensione che in un allenatore non deve mai mancare. E per fortuna il tecnico dell'Inter ha dimostrato di possedere queste caratteristiche.

Per quanto riguarda Brozovic, sinceramente credo ci sia poco da aggiungere a quanto non si sappia già. Si è capito in tutto e per tutto quale sia stato il problema, inevitabile quindi escluderlo temporaneamente dalla rosa. Bene tecnico e dirigenti, meno il classe '92 di Zagabria che dopo la grigia, a tratti irritante, prova contro l'Hapoel Be'er Sheva non ha tenuto un comportamento consono (a parer mio un''uscita a vuoto' il post su Instagram prima del match contro la Juventus, tanto per il contenuto del messaggio quanto per la foto).

Inutile ora addentrarsi nei particolari, la speranza è che il ragazzo abbia finalmente capito che è arrivato il momento di comprendere al 100% il significato e il valore di una maglia tanto prestigiosa come quella nerazzurra e, soprattutto, di essere un ottimo professionista sempre, in tutto e per tutto. Una regola, una legge, che dovrebbe essere scontata, purtroppo non nel calcio attuale dove tanti calciatori talvolta lo dimenticano.

La palla adesso va a De Boer, anzi, gli ritorna. Perché nel futuro immediato sarà chiamato a portare a termine una nuova missione: il definitivo salto di qualità del Brozo instabile. Un processo che partirà tra qualche giorno. Niente Praga per lui (motivazioni fisiche). Appuntamento, con ogni probabilità, per la trasferta di Roma. Nel frattempo, tutto ok Frank. Bene e avanti così.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 28 settembre 2016 alle 00:00 / Fonte: Praga (Repubblica Ceca) - Dall'inviato al 'Letná Stadion'
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
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