Mancano ormai pochi giorni al derby di Milano e sento la città dell’expo lontana più che mai dalle emozioni che dovrebbe regalare la stracittadina. I motivi sono facilmente individuabili: le due squadre non entusiasmano e il ricordo dei campioni che si sfidavano una volta sul prato del Meazza è ancora troppo fresco per non rimpiangerlo. Ronaldo, Shevchenko, Maldini, Zanetti, Ibrahimovic, Milito, Stankovic, Kakà… Potrei andare avanti a fare nomi per ore. Siamo abituati a vivere i derby dei fenomeni e non dei ragazzi di più o meno belle speranze che provano a onorare le maglie gloriose che indossano.

La fantasia di questo derby è difficile da accendere considerate anche le posizioni in classifica delle due squadre. Fino a qualche anno fa si sentiva la tensione da spezzare il fiato per un derby di Champions, oppure un Inter-Milan d’alta classifica che poteva decidere uno scudetto. Ora dobbiamo giocarci il primato cittadino per l’ottavo o il nono posto. Una tristezza, purtroppo. Però l’orgoglio ci deve essere! Indipendentemente dalla forza e dalla qualità dei giocatori in campo sul terreno ci sono sempre le maglie nerazzurre e rossonere, comunque domenica si farà la storia che sia per l’ottavo o per il nono posto. Vincere un derby (magari con un gol di tacco all’ultimo minuto…) dà comunque una grande gioia e noi, che negli ultimi anni ne abbiamo vissute poche, vogliamo provarla fino in fondo.

Dopo la partita contro il Verona il morale si è sollevato, ma anche quello dell’altra squadra di Milano si sta alzando piano piano. Sarà un derby “povero” ma proprio per questo dovrà essere vissuto come una rarità e si dovrà fare di tutto per conquistarlo. C’è poco fascino in questa partita nello specifico ma la bellezza va cercata nella storia delle maglie, quella che ti porta a lottare per fare tua la supremazia cittadina. All’andata fu uno strano 1-1 ma ora per entrambe c’è solo l’obiettivo della vittoria. Basti pensare alle polemiche che ci saranno per la squadra perdente e per il suo allenatore, uscire da San Siro con una vittoria darebbe un po’ di respiro all’ambiente e un po’ di pace al mister. Programmare un futuro prossimo con un derby vinto è un elemento in più, per chi ne avesse bisogno, per credere nel progetto anche se solo a livello inconscio.

Sarà il derby dell’esperto e vincente Mancini contro il “debuttante” Inzaghi, di Icardi contro Menez, di Diego Lopez contro Handanovic. Insomma qualcosa per cui lottare c’è sempre e vedere alzare al cielo le braccia dei giocatori in maglia nerazzurra sarebbe sempre e comunque una grande gioia.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 16 aprile 2015 alle 00:00
Autore: Filippo Tramontana / Twitter: @filotramo
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