Mentre la squadra lavora e suda in quel di Pinzolo agli ordini di un Mazzarri carico come non mai e con i tradizionali buoni propositi che accompagnano un ritiro estivo, scende in campo ancora una volta Erick Thohir. In una lunga intervista rilasciata in Indonesia al portale "Bolanews", il Presidente dell'Inter fa chiarezza sulle strategie del mercato nerazzurro, offrendo interessanti spunti su come la squadra dovrà scendere in campo in base ai giocatori arrivati e che arriveranno. Thohir ribadisce che l'Inter 2014/2015 dovrà essere camaleontica, in grado di cambiare modulo a seconda delle situazioni. Quindi la difesa a tre, da sempre marchio di fabbrica di Walter Mazzarri, dovrà trasformarsi in partenza o in corso d'opera, senza dogmi precostituiti, in una linea a quattro, a prescindere da quanti saranno i centrocampisti e le punte.

Il tycoon indonesiano ripete che il nuovo corso sarà possibile proprio perché Mazzarri ha dato l'ok alla svolta dopo il colloquio e i confronti che ne hanno preceduto la conferma e il seguente rinnovo di contratto, cose che non sembravano così scontate dopo una stagione contraddittoria, che ha riportato sì l'Inter in Europa, anche se non in quella che tutti sognano, ma senza particolari squilli di tromba. La possibile trasformazione di Walter Mazzarri da bravo allenatore nell'eseguire a memoria il suo credo tattico a ottimo allenatore capace di rendere vincente una squadra sapendo alternare moduli e schemi, sopperendo così anche alla mancanza dei campioni del passato, potrebbe essere una delle storie più intriganti dell'Inter che verrà.

Intanto quello che si  è visto nei primi giorni a Pinzolo, anche a livello mediatico, sembra essere un mister diverso da quello visto nel primo anno all'Inter. Più sicuro di se, meno sofferente, più sciolto e cosa molto importante, più interista. Il Mazzarri che  la sera della presentazione dello staff tecnico esegue convinto il testo del coro tanto amato: "Chi non salta rossonero è...", ci piace. Eccome se ci piace. E prima dei saltelli, alla domanda dell'ottimo Scarpini su come si debba lavorare sul settore giovanile, un'altra risposta che fa bene ai cuori nerazzurri: "Bisogna attingere dai vivai per far nascere una squadra sempre più interista". Possono essere anche considerate cose futili quelle appena elencate, oppure forzature per far  contenta la "piazza". A mio avviso così potrebbe essere per altri tecnici, più "attori" e più attenti alle parole. Walter Mazzarri ha tanti difetti, forse non sarà mai l'allenatore ideale dell'Inter, ma la storia dice che sicuramente non finge. E quel suo apparire sul palco di Pinzolo può essere veramente l'inizio di un nuovo corso che lo sta portando anche a pensare ad un modo diverso di stare in campo, in linea con quanto espresso più volte negli ultimi tempi da Erick Thohir.

Se così non fosse, se Mazzarri strada facendo insisterà a essere monotematico, tatticamente parlando, allora solo i risultati a favore potrebbero lasciarlo lavorare tranquillo. Altrimenti non è difficile prevedere momenti di attrito con la proprietà e con il pubblico interista. Ma insisto nel pensare che qualcosa sia cambiato in Walter Mazzarri, Thohir lo ha recepito e forse sta nascendo la chimica giusta. Intanto diamo il benvenuto a Yann M'Vila, il forte centrocamposta francese finalmente si può allenare con l'Inter, la sua nuova squadra. In attesa del mastino cileno Gary Medel, altro tassello ritenuto indispensabile per rendere d'acciaio un reparto che dovrà cercare di sostituire al meglio un "insostituibile" come Esteban Cambiasso. E poi si penserà a come rinforzare l'attacco. Completata l'opera, l'Inter 2014/2015 si presenterà ai nastri di partenza e quel punto Thohir e i milioni di tifosi nerazzurri conosceranno la risposta alla domanda dell'estate: sulla panchina nerazzurra siederà un nuovo Walter Mazzarri? 

Sezione: Editoriale / Data: Mer 16 luglio 2014 alle 00:00
Autore: Maurizio Pizzoferrato
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