Vigilia intensa, I tifosi nerazzurri fremono, saranno in 60 mila domani al Meazza. Arriva la Juventus? No, la Spal, tornata in serie A dopo 49 anni. E i farraresi si presenteranno all'appuntamento con quattro punti all'attivo, grazie al pareggio strappato alla prima giornata all'Olimpico laziale e alla vittoria casalinga con l'Udinese. Partita che sa di calcio antico, quello che continuiamo a rimpiangere, nonostante i cambiamenti dettati dal tempo siano ormai irreversibili. Ancora il Meazza nerazzurro pieno; domani, inoltre, per la prima volta dal 2011 si potrà accedere alla casa dell'Inter anche senza la tessera del tifoso, come da nuove disposizioni per le partite non considerate a rischio dalla questura. Si giocherà alle 12.30, orario che, se metabolizzato, non è poi così malvagio per il pubblico. Non permette troppe ore di tensione, permette molte ore per fare altro o continuare a festeggiare se le cose andranno come tutti speriamo.

L'Inter sta bene. Ha vinto le prime due gare che presentavano molte insidie visto che gli avversari si chiamavano Fiorentina e Roma. Le Beneamata ha realizzato sei reti, subendone due. A Roma la squadra si è imposta nonostante fosse passata in svantaggio. Nessuno nega che la fortuna abbia dato una mano ai nostri, vedi i tre pali colpiti dai giallorossi e il possibile calcio di rigore non assegnato per il contatto Skriniar-Perotti sull'1-0 per i padroni di casa. Me nell'ultima mezz'ora di partita si è ammirata la squadra che ha in mente Luciano Spalletti, quella che punta sempre la porta avversaria. Con tecnica e personalità.

Il mercato è finalmente terminato, fiumi di parole e inchiostro sono stati usati per cercare di capire e analizzare. Il dato oggettivo è che con Suning alle spalle ci si aspettasse qualche nome di grande spicco, lo ha ammesso tranquillamente anche Spalletti durante il forum tenuto giovedì alla Gazzetta dello Sport. Ma una volta appurate le ragioni del freno a mano tirato (input del governo cinese sul blocco degli investimenti all'estero che a breve però dovrebbe terminare), anche Spalletti ha detto di essere pienamente soddisfatto di quanto la società gli abbia messo a disposizione. E se il tecnico nerazzurro lo ha detto, è perchè lo pensa veramente. Ha più volte dimostrato di non voler mediare dialetticamente, quello che esce dalla sua bocca, la sua gestualità, i suoi ghigni, fanno parte del personaggio. Simpatico? Antipatico? Dipende dal momento. Ma sempre diretto oltre ad essere numero uno sul campo.

Questa Inter offre finalmente certezze. Certezze di essere squadra. Lo ha dimostrato nelle amichevoli estive, battendo con il gioco avversari del calibro di Bayern Monaco, Chelsea e Villarreal, ha continuato a recitare il copione nelle prime due uscite in campionato. Sinora i nuovi giocatori arrivati stanno rispondendo alle attese. Su tutti, Skriniar, Borja Valero e Vecino. Il difensore slovacco proveniente dalla Sampdoria non sta sbagliando un colpo, o quasi, se si voglia analizzare con la lente d'ingrandimento il gol di Dzeko in Roma-Inter, gol incassato con la complicità di D'Ambrosio. Ma nel complesso Skriniar sta dimostrando di poter diventare uno dei migliori difensori del nostro torneo e la vicinanza di un campione già affermato come Miranda non potrà che contribuire alla sua crescita. Nella sua Nazionale è risultato addirittura tra i migliori in campo nella gara giocata e persa di misura con l'Inghilterra, agendo fuori ruolo. Skriniar ha infatti giocato come mediano davanti alla difesa, interpretando al meglio la posizione affidatagli dal suo allenatore. Spalletti ha già avvertito chi di dovere ,dicendo: il prossimo anno Skriniar sarà un top player che ci chiederanno i maggiori club europei.

Borja Valero, trentaduenne dal fisico che non conosce età, è il metronomo che mancava all'Inter da troppi anni. A Roma Spalletti ha sbagliato, a mio avviso, a schierarlo nel primo tempo come trequartista. Nella ripresa, riproposto nei due davanti alla difesa, lo spagnolo è tornato a smistare il pallone con la maestria che gli appartiene e non a caso sono arrivati i tre gol che hanno permesso all'Inter di vincere una partita difficilissima per come si era messa. Tra i protagonisti della rimonta capitolina, mi piace citare Matias Vecino. A Roma anche l'uruguayano, dopo un primo tempo in balia del forte centrocampo giallorosso, nella ripresa è entrato in partita dimostrando quanto possa essere utile nel gioco con e senza palla grazie ai suoi inserimenti che gli hanno permesso di realizzare la terza rete che chiudeva il match dell'Olimpico.

Bene, al momento del loro ingresso in campo, anche Dalbert, che vedremo titolare contro la Spal e Cancelo. Purtroppo il Dani Alves portoghese è al momento infortunato, ma con la cura Spalletti presto ne sentiremo parlare e non a sproposito. Questa Inter fa ben sperare anche perchè quelli che c'erano la scorsa stagione, da dimenticare, stanno dimostrando di non essere da buttare. Maurito Icardi, quattro reti decisive in due gare, è ormai il top player dichiarato di questa squadra. Devastante in area di rigore, è anche molto migliorato nel dialogo con i compagni. Spalletti se lo coccola e gli insegnerà altre cose che risulteranno determinanti, come arretrare e difendere il pallone a metà campo su una situazione di doppio vantaggio come a Roma, senza quindi far prendere rischi inutili alla squadra. Icardi è ora anche il centravanti dell'Argentina che ha solo pareggiato con Uruguay e Venezuela mettendo a rischio il mondiale, ma il bomber nerazzurro è stato tra i pochi a salvarsi.

Finale dedicato a Perisic. Finora un gol e tre assist decisivi per Ivan il terribile. Il campione croato quest'estatate ha avuto mal di pancia. Voleva la Premier e la Champions League. Dio Josè, alias Mourinho, già si leccava i baffi che non ha. Non sappiamo se Perisic non sia andato al Manchester United perchè gli inglesi non siano arrivati ad offrire all'Inter la cifra necessaria o se l'Inter e Spalletti siano riusciti a convincere il giocatore a restare. Non ci interessa più di tanto. Ci interessa di più la notizia, arrivata ieri, del rinnovo di contratto di Perisic con l'Inter fino al 2022. Il croato si è fatto fotografare sorridente e al canale tematico del club ha parlato da interista. L'Inter meglio del maalox. E dall'altra parte, non dimentichiamo, c'è un certo Antonio Candreva, spesso criticato, ma più spesso decisivo, come in Nazionale.

A domani dunque. Colazione sul presto, sciarpa al collo e tutti al Meazza per Inter-Spal. Chi vede tutto negativo, resti a casa.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 09 settembre 2017 alle 00:00
Autore: Maurizio Pizzoferrato
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