Giornata piena e suggestiva quella passata ieri alla Pinetina. La conferenza stampa alla vigilia di Inter-Lazio, protagonista Stefano Pioli, è stata preceduta dal quella di Michael Gandler, Chief Revenue Officer, più semplicemente definibile Direttore commerciale dell'Inter. È stato annunciato, come già anticipato nei giorni precedenti, che la Pinetina sarà sponsorizzata dal nuovo azionista di maggioranza e si chiamerà Centro Sportivo Suning in memoria di Angelo Moratti. Così come Interello, cuore del settore giovanile nerazzurro, diventerà Centro sportivo di Formazione Suning in memoria di Giacinto Facchetti. Nuova linfa dunque per le casse dell'Inter e la conferma di come Suning voglia fare le cose in grande a supporto della Beneamata.

I soliti disfattisti avevano annunciato la scomparsa del nome di Angelo Moratti dai cancelli di Appiano Gentile con il risultato di cancellare la storia. Ritengo invece che scrivere: in memoria di Angelo Moratti, così come: in memoria di Giacinto Facchetti riguardo Interello, sia un'operazione di grande classe e rispetto che unisce modernità e tradizione. Suning sta gettando le basi per futuro nerazzurro importante non a parole, ma con i fatti. La presenza costante e attenta del giovane Steven Zhang, la voglia di esserci del padre Jindong, che questa sera riuscirà ad arrivare al Meazza per Inter-Lazio, ne è la riprova. Ma ora, quello che sta più giustamente a cuore, al tifoso dell'Inter, è l'aspetto sportivo, il campo.

Dopo aver battuto senza incantare il Sassuolo, o meglio le riserve della squadra di Di Francesco, si finisce l'anno come da tradizione, ecco a voi un Inter-Lazio in notturna, alla vigilia di Natale, nella ghiacciaia di San Siro. I nerazzurri vogliono, devono, vincere. La zona Champions rimane l'obiettivo dichiarato anche se, raggiungerlo, vorrebbe dire aver scalato l'Everest visto il ritardo in classifica. Nella scorsa stagione, con Stefano Pioli sulla panchina biancoceleste, la Lazio fece lo sgambetto all'Inter di Mancini che veleggiava in testa al campionato. Quella sconfitta, peraltro beffarda per come maturò, decretò il declino inesorabile della Beneamata che a fine campionato si dovette accontentare del quarto posto. Chissà che invece questa sera Stefano Pioli, ora sulla panchina giusta, non si faccia perdonare dando un dispiacere al suo amico e successore alla Lazio Simone Inzaghi.

Inzaghino, come lo chiamano a Roma, si sta dimostrando l'uomo giusto al posto giusto. I tifosi biancocelesti devono forse benedire il giorno in cui il Loco Bielsa rese giustizia al suo soprannome dicendo no a Lotito dopo un accordo già raggiunto. Simone Inzaghi, allenatore della Primavera della Lazio e già destinato alla Salernitana, fu il prescelto in un ambiente che definire depresso era poco. E invece la realtà dice che Inzaghino ha fatto risparmare tanti soldi al patron biancoceleste, sia in termini di ingaggio che in sede di mercato, perché si sta dimostrando molto bravo anche per la prima squadra. La Lazio è terza insieme al Napoli con sette punti in più dell'Inter e dichiara ufficialmente di puntare alla Champions League. I biancocelesti sono attualmente più squadra dell'Inter, hanno movimenti piacevoli e concreti, soprattutto in fase avanzata dove stanno offrendo un rendimento superiore alle aspettative Felipe Anderson, Immobile e Keita. Un trio d'attacco emblema di una formazione che gioca, divertendosi. La nota negativa emersa finora, aver perso le sfide con le cosiddette grandi. Biancocelesti ko con la Juventus, ko con il Milan, ko con la Roma. Buono solo uno 0-0 strappato al San Paolo con il Napoli. Contro chi ha ritenuto superiore, Inzaghi forse ha tirato a volte il freno a mano cambiando modulo o chiedendo a Felipe Anderson un lavoro di contenimento che non piace al brasiliano.

Il dato statistico dovrebbe strappare un sorriso ai tifosi dell'Inter che rimane comunque una grande nonostante la classifica attuale non lo stia dimostrando. Pioli sostiene a ragione che l'Inter debba giocare da squadra, dove il “noi” prevalga sull' “io”. In parte sta riuscendo nell'intento di rendere più riconoscibile l'Inter, cambiando il meno possibile e cercando di lavorare sulla testa dei giocatori che devono riuscire a mostrare coesione e compatezza per gli interi novanta minuti di una partita. Ma questa sera, viste le caratteristiche della Lazio e l'importanza della posta in palio prima della sosta natalizia, ritengo che sia fondamentale una prestazione super da parte dei singoli di maggiore qualità e personalità. Mancando purtroppo in contemporanea Joao Mario e Felipe Melo, penso ai vari Banega, Perisic, Icardi e Antonio Candreva, il grande ex. Candreva si sta rivelando giocatore imprescindibile per quest'Inter, sta segnando anche reti importanti, ha messo da parte le antiche incomprensioni con Pioli, dimostrando professionalità e serietà. Nella scorsa stagione realizzò la doppietta che condannò l'Inter. Si faccia perdonare bissando la prodezza, ma indossando questa volta la maglia nerazzurra. Al netto di tutto quanto scritto finora, penso che Inter-Lazio sarà una grande partita.

Chiudo ricordando che la giornata alla Pinetina è stata impreziosita dalla presenza e dal saluto di un certo Lothar Matthäus. Un campione, anzi un fuoriclasse, il tedesco ha vinto tutto, ma appena può torna a respirare l'aria della sua casa italiana. Ieri l'ha definita così, lui, la Pinetina. Anzi, Centro Sportivo Suning in memoria di Angelo Moratti.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 21 dicembre 2016 alle 00:00
Autore: Maurizio Pizzoferrato
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