Dieci punti nelle ultime 4 giornate di campionato, 10 reti segnate e zero subite, terzo posto ad appena 2 punti di distanza con una partita da recuperare. I numeri dicono che il peggio è passato, che al buio della notte è subentrata una gradevole alba. L'Inter sta bene, anche contro l'Hellas ha dimostrato di aver recuperato le certezze smaltite per strada tra dicembre e febbraio. Eppure non basta, servono sempre ulteriori conferme perché il rischio di mollare la presa è dietro l'angolo.

L'ottimismo è legittimo, ma che sia cauto perché questa squadra non è nelle condizioni di cullarsi sugli allori. Già mercoledì c'è un'altra controprova da onorare, una partita che vale molto, moltissimo: il derby. C'è chi lo ha definito il derby del regolamento, come se rispettarlo sia meritevole di sfottò. Ma va bene, alla fine conta quello che succede sul campo e seppur stia facendo davvero bene la squadra di Spalletti deve dimostrare di essere finalmente fuori dalle sabbie mobili che la stavano risucchiando in zone meno piacevoli della classifica.

Il Milan arriverà alla stracittadina con una dura e non meritata sconfitta allo Stadium, che in parte ridimensiona le sue aspettative di rimonta Champions. Per questa ragione mercoledì sarà una partita da dentro o fuori, un'ultima spiaggia per dare un senso a questa stagione fino alla finale di Tim Cup. Sulla carta, i nerazzurri rispetto a un mese fa quando era schedulata la partita oggi sembrano favoriti, soprattutto perché con 8 punti sui cugini possono permettersi anche di speculare su due risultati su tre. Ma sarebbe un errore, visto che pur passando anche dal derby l'obiettivo Champions dipende in particolare dall'andamento delle due romane. E poi, chi specula alla fine spesso e mal volentieri si ritrova con il cerino spento in mano.

Un po' come il povero Antonio Candreva, che neanche con Romulo tra i pali riesce a sbloccarsi in questa stagione. Sembra davvero una maledizione, una crisi d'astinenza che per uno come lui pesa certamente come un macigno, checché ne dica. Icardi continua a metterla dentro, Perisic ha ricominciato, per poco persino Gagliardini e Cancelo contro il Verona non hanno timbrato il loro primo cartellino. E al di là delle statistiche, così come a lui anche all'Inter serve tremendamente che Candreva torni a segnare. Il derby sarebbe un bel palcoscenico per sbloccarsi, dopo tutto l'ex Lazio nella scorsa stagione ha già battuto Donnarumma ben due volte tra andata e ritorno. Ergo, sa come si fa.

In questa Inter 2.0, che poco ha a che fare con la prima proposta da Spalletti (gli aggiornamenti Cancelo e Rafinha stanno facendo la differenza), la manovra offensiva passa anche dal centro dove Brozovic (quale miglior spot Pasquale in  tema di resurrezione?) è diventato il mastro di chiavi e tutti vengono coinvolti anche in fase di finalizzazione. Perisic tra assist e gol ha ripreso la giusta via (guai a sostenere che Rebic gli sia davanti in nazionale), ora tocca a Candreva. Anche un gol, uno solo in tutto il campionato, nella partita giusta, potrebbe essere sufficiente. E la partita giusta è la prossima.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 02 aprile 2018 alle 00:00
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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