Tutto sembra girare per il verso giusto in casa Inter. La squadra, comprese le amichevoli estive, è imbattuta dallo scorso 15 luglio, sconfitta nel test contro il Norimberga che chiudeva il ritiro di Riscone di Brunico. Poi solo vittorie (tante) e pareggi (pochi). Il lavoro di Luciano Spalletti, a prescindere dagli esiti del mercato estivo, è iniziato ed è proseguito in maniera ottimale per arrivare al primo e importantissimo obiettivo: quello della costruzione di una squadra degna di essere chiamata tale e permeata da valori come coesione e spirito di appartenenza.

I risultati positivi ottenuti finora in campionato, otto vittorie e due pareggi, sono stati giustamente analizzati con spirito critico dallo stesso allenatore. Il gioco non è sempre stato di prima qualità, alcuni episodi hanno girato finalmente a favore. Ma anche nelle gare in cui forse si è portato a casa qualcosa in più di quanto abbia detto il campo, l'Inter di Spalletti ha messo in mostra una unità di intenti e una voglia di prevalere come gruppo che non vedevamo dalla stagione del Triplete. Il blocco unico è frutto anche della decisione del tecnico di aver varato una formazione titolare con qualche valida alternativa come Brozovic, Joao Mario, Eder, Cancelo, Dalbert e Karamoh. Poco turn-over e tanta voglia di arrivare ad un copione certo, che non riservi sorprese e non intacchi gli equilibri.

La conferma di quanto detto l'abbiamo avuta proprio nella sfida vinta con la Sampdoria, che il calendario proponeva solo tre giorni dopo quella di Napoli dove l'Inter, con gli stessi giocatori presentati sei gorni prima nel derby, ha dovuto disputare una partita con alto dispendio di energie fisiche e mentali per uscire imbattuta dalla tana di una squadra come quella di Sarri che in Italia vince con tutti. Penso quindi che alla vigilia di Inter-Sampdoria, non pochi ipotizzassero l'innesto di qualche forza fresca. No, Spalletti ha riproposto inizialmente gli stessi 11 che hanno battuto il Milan e pareggiato a Napoli. La scelta è stata probabilmente pagata nella seconda metà del secondo tempo, quando un inevitabile e visibilissimo calo fisico e mentale ha rischiato di vanificare una vittoria meritatissima.

Ma quei 70 minuti giocati in modo stellare con tre gol realizzati e altrettanti pali colpiti, a mio avviso sono frutto di una squadra che finalmente ha alcuni meccanismi che funzionano a memoria. Penso alla corsia di destra dove si stanno completando D'Ambrosio e Candreva e a quella di sinistra con Nagatomo e Perisic. Ora si va al cross con movimenti che gettano scompiglio nelle difese avversarie con grande beneficio delle capacità balistiche di Mauro Icardi. Ai tempi di De Boer e in parte con Pioli, invece, Candreva e Perisic proponevano sempre la stessa azione, prevedibile, sia in partenza che in fase conclusiva e Icardi era spesso isolato tra i due centrali avversari che avevano tutto il tempo di posizionarsi e sventare la minaccia. La formazione base ha anche aiutato i tre scelti a centrocampo per svolgere al meglio i compiti assegnati sia in fase propositiva, sia in fase di filtro che risulta importantissimo per la difesa, quasi mai esposta ad uno contro uno pericolosi. A suon di risultati l'Inter sta dunque smentendo gli scettici e Spalletti si sta mostrando la migliore soluzione possibile per guidare questa fase di ricostruzione. Altro che quinta scelta.

L'Inter giocherà lunedi a Verona contro l'Hellas, terz'ultimo con soli sei punti all'attivo. Partita assolutamente da non sbagliare per continuare la corsa, visto che gli altri competitor per i primi quattro posti vincono come i nerazzurri, a parte il Milan che comunque contro il Chievo ha dimostrato di poter risalire. Poi la Benamata avrà altre quattro gare alla portata prima della grande sfida in casa della Juventus in programma sabato 9 dicembre. Sarebbe ottimale vincerle tutte per andare a Torino consci di poter fare la voce grossa al di là di quello che sarà poi il responso del campo.

Il momento positivo della squadra non può prescindere da quanto stia avvenendo in società. Ieri si è svolta l'assemblea dei soci dell'Inter e nell'occasione sono arrivate notizie positive sulla solidità del club a livello finanziario. Il bilancio 2016-17 è stato approvato all'unanimità, il fatturato cresce e le perdite di esercizio, -24,6 milioni di euro, risultano soddisfare i criteri stabiliti dall'Uefa in relazione al Financial Fair Play. La conferma di questo avverrà a breve. L'ammistratore delegato Alessandro Antonello ha spiegato come il club stia lavorando con impegno e serietà per rispettare le regole imposte dall'Uefa senza tralasciare nulla per continuare a rinforzare la squadra, magari già da gennaio.

Il progetto Suning prevede l'ingresso in Champions League al termine di questa stagione per poi consolidare la presenza dell'Inter ai grandi livelli che la sua storia le impone. Dopo un periodo di apprendistato, dopo alcuni errori compiuti per inesperienza, la dirigenza interista ora sa quello che vuole e lo sa comunicare alla gente. Gente che risponde riempiendo il Meazza. E la squadra risponde vincendo le partite. È bello essere interisti, godiamoci il momento.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 28 ottobre 2017 alle 00:00
Autore: Maurizio Pizzoferrato
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