Nella giornata di venerdì Luciano Spalletti è stato molto chiaro: "Il Manchester United? C'è stato un contatto importante, dei discorsi precedenti. Inutile negarlo. Poi la trattativa non ha avuto seguito, pertanto il discorso per me è chiuso. Inoltre, con il passare del tempo, diventerebbe sempre più articolata e difficile la ricerca dell'eventuale sostituto". E i Red Devils continuano a tergiversare...

Ho trattato in parte questo argomento già lo scorso 19 luglio, spiegando di non capire questa difficoltà, questa lentezza, da parte degli inglesi di incrementare l'offerta aggiungendo quei 5-6 milioni utili e decisivi per arrivare a Ivan Perisic. Sempre lui. L'uomo che rappresenta la grande 'telenovela' dell'estate nerazzurra e che, soprattutto a Riscone, ha mostrato in tutto e per tutto la voglia di cambiare nel minor tempo possibile, sentendosi quasi un 'lusso' per una squadra - al netto del proprio atteggiamento - troppo lontana dalla sue ambizioni.

Quindi male in campo, allergico a compagni e telecamere all'esterno e perenne attesa per dei segnali che, però, da 'Old Trafford' non sono ancora arrivati. Perlomeno allo stato attuale. Ora il 'nocciolo' della questione: con la partenza per la Cina e l'inizio della tournée tra Changzhou, Nanjing e Singapore qualcosa sembra essere cambiato. E questo, probabilmente, qualcosa vorrà pur dire.

Positiva la prestazione contro l'Olympique Lione, stesso discorso contro Bayern Monaco e Chelsea in 270' durante i quali si è visto il vero 44 nerazzurro, quello che molte volte ha illuminato il 'Meazza' nelle ultime due stagioni. D'altronde con Spalletti non si scherza: o si corre, o si corre. E in tutto ciò un plauso va obbligatoriamente alla società per il modo (anche mediatico) in cui ha gestito questa situazione.

In particolare a Piero Ausilio, furbo, astuto e svelto nel riuscire a 'non farsi prendere per il collo' dal ManU, al contempo superando le problematiche relative al Financial Fair Play (30 milioni di euro) senza la cessione dell'ex Wolfsburg. Per il quale, dal quel momento, la dirigenza ha chiesto sempre e solo 50 milioni di euro. Prendere o lasciare. Una cifra importante che potrebbe essere abbassata solamente con l'inserimento nella trattativa di Anthony Martial, l'unico elemento che in Corso Vittorio Emanuele vorrebbero per rivedere la cifra di cui sopra.

Finora nessuna apertura da Manchester sulla cessione del classe '95 di Lione (i nerazzurri chiedono il prestito con diritto di riscatto), ma potrebbe non essere giocoforza una notizia negativa. Perché Ivan sta correndo. Tra Cina e Singapore ha macinato chilometri, forse ha capito che il 'rischio' di rimanere a Milano sta diventando reale.

Niente di certo (difficile sbilanciarsi all'alba di agosto), anche perché lo United ha abbondantemente dimostrato negli ultimi anni di non porsi troppe domande quando si è trattato di acquistare un determinato calciatore a suon di milioni. E con estrema velocità. L'esatto contrario, però, della vicenda riguardante il classe '89 di Spalato. Probabilmente questo denaro che ancora manca arriverà più avanti, chissà, ma a quel punto potrebbe essere troppo pardi.

Il grande 'muro' interista, infatti, potrebbe essere proprio l'allenatore: "C'è stato un contatto importante, dei discorsi precedenti. Inutile negarlo. Poi la trattativa non ha avuto seguito, pertanto il discorso per me è chiuso. Inoltre, con il passare del tempo, diventerebbe sempre più articolata e difficile la ricerca dell'eventuale sostituto". Più chiaro di così, il buon LS.

In soldoni, se fra qualche settimana, a mercato concluso, si vedesse un Perisic nuovamente motivato e carico per una stagione che dovrà obbligatoriamente portare alla Champions League, beh... a quel punto ci troveremmo di fronte a un vero 'capolavoro': societario e tecnico. Altrimenti, se così non fosse, poco male: 50 milioni nelle casse. Poi a quel punto tutto sul sostituto. Di altissimo livello. E qui 'palla' a Walter Sabatini, chiamato al primo, grande colpo dal momento del suo arrivo nel mondo Suning.

Chiosa su Stevan Jovetic: a voi, questo JoJo, non piace proprio? Io, una chance, gliela darei. Eccome.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 30 luglio 2017 alle 00:00
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
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