In materia giurisprudenziale il silenzio assume diverse sfaccettature a seconda del tipo di negozio giuridico che si sta esaminando e quello di Mohamed Salah fa intuire la volontà del giocatore egiziano di salutare Firenze per accasarsi altrove. È indubbio che il silenzio dell'ex Chelsea faccia molto più rumore di qualsiasi parola fosse mai uscita dalla sua bocca.

Proviamo a fare un po' di chiarezza sulla situazione dal punto di vista giuridico: la scrittura privata stipulata fra le parti e resa nota dai colleghi di FirenzeViola.it è chiara: senza una manifestazione di volontà scritta del giocatore a rimanere in Toscana, la Fiorentina non avrebbe potuto far valere i propri diritti sul Chelsea (leggasi riscatto e/o prolungamento del prestito). Ovviamente i modi con cui si sta arrivando a questa situazione non sono quelli soliti fra gentlemen, ma i fatti sono questi: o compare la manifestazione scritta o Salah si può ritenere libero (in realtà ci sarebbe anche una terza opzione, ma è un cavillo giuridico ancora più complicato da spiegare e porterebbe lontano dal concetto che si vuole esprimere). Questa situazione, però, pur riguardando l'Inter, non deve frenare il mercato nerazzurro in una sorta di immobilismo derivato dall'affaire Salah.

Lo staff dirigenziale nerazzurro deve ovviamente seguire questa vicenda con la consapevolezza di godere dei favori dall'egiziano, ma guai a gongolarsi e adagiarsi: se questo affare dovesse risolversi in pochi giorni (situazione molto complicata vista l'azione legale intrapresa dalla Fiorentina) allora si può tranquillamente chiudere e portare Salah a Milano, altrimenti bisogna continuare a lavorare su più fronti per regalare quell'esterno che vuole Mancini. L'agente di Perisic ai nostri microfoni ha confermato che al momento serve solo l'accordo fra i club, ma anche Jovetic piace e ha dato la disponibilità a trasferirsi a Milano. Insomma, la tavola è imbandita e sta a Thohir e ai suoi uomini mercato decidere la portata con cui cibarsi. Un nuovo attaccante arriverà a prescindere dalle cessioni, il secondo dipende da come verrà sfoltita la rosa: leggasi tranquillamente Xherdan Shaqiri.

Il folletto svizzero arrivato in una fredda sera di inverno a Milano dopo un blitz dello stato maggiore nerazzurro a Monaco di Baviera e accolto come il salvatore della Patria potrebbe essere scaricato già in questa sessione nell'ottica di risanare il bilancio e monetizzare: l'Inter ha l'accordo con lo Stoke, 17 i milioni che verrebbero incassati dai nerazzurri, ma adesso la scelta sta al giocatore. In tal senso sono apparse chiare le parole di Mancini nella conferenza stampa di ieri in cui ha praticamente aperto alla cessione dello svizzero (parimenti a quella di Santon), scaricando adesso la palla al kosovaro a cui non resta che accettare una destinazione a lui gradita. E questa è una situazione che si sta riproponendo svariate volte nel mercato in uscita: la società trova accordi vantaggiosi, ma i giocatori puntano i piedi. Sicuramente ciò non aiuta, ma prima o poi dovranno verificarsi alcune congiunzioni astrali che possano portare alla cessione di alcuni elementi della rosa.

Le cessioni, ad ogni modo, seppur non di primo livello, stanno arrivando e sino adesso hanno colpito il centrocampo: Kuzmanovic (#DareToZdravko) è tornato al Basilea e Obi si è accasato al Torino. Numericamente, adesso, potrebbe anche arrivare il colpo finale per quel reparto per puntellarlo degnamente in vista del ritiro di Riscone di Brunico ormai alle porte: Suarez sta recuperando posizioni nella griglia dei possibili innesti dove, fondamentalmente, sta lottando con Felipe Melo; più staccati i vari Obi Mikel, Lucas Leiva e Song (addio ad Allan che l'Udinese ha venduto per una cifra astronomica, considerate anche le contropartite che il Napoli girerà ai Pozzo). In definitiva entro la fine della prossima settimana potrebbero esserci novità importanti su questo fronte.

Insomma, l'Inter sta continuando a muoversi e lo sta facendo bene. Adesso non si lasci frenare dalla querelle fra Salah e la Fiorentina, prosegua nell'opera di ricostruzione della rosa e, possibilmente, anche in quella di sfoltimento tagliando i rami ritenuti meno produttivi. Solo così si potrà pensare a ripartire con il piede giusto in vista della prossima stagione. Che il silenzio di Salah non contagi anche i nerazzurri, questo è l'augurio più grande che si può fare alla dirigenza in vista di questo mese di luglio che sarà lunghissimo e che inizierà a dare le prime indicazioni sulla rosa costruita per (e da) Roberto Mancini.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 04 luglio 2015 alle 00:00
Autore: Gianluca Scudieri / Twitter: @JeNjiScu
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