Roma non è stata costruita in un giorno. L'insegnamento che arriva dalla città eterna, dove l'Inter sta organizzando un vero e proprio 'sacco' ai danni del club giallorosso, è stato memorizzato da Suning Holdings Group, che a cinque giorni dal compimento del primo compleanno come azionista di maggioranza del club meneghino ha deciso di partire dalla costruzione della fondamenta, senza cedere ad inutili ansie, per edificare il palazzo che dovrà reggere gli urti degli anni a venire. Il boss Zhang Jindong ha compreso che la riorganizzazione della società deve giocoforza partire dalla base, ovvero dalla definizione dei ruoli nell'organigramma, per poi focalizzarsi sulla scelta del nuovo tecnico e, quindi, sulla valutazione complessiva della rosa. I padroni cinesi della Beneamata, dopo che la Terra ha ormai compiuto la sua orbita attorno al sole dal loro avvento, si sono convinti che la filiera deve essere snellita per velocizzare il processo decisionale, e così sono entrati nell'ordine delle idee di piazzare gli uomini di loro completa fiducia nelle zone chiave del potere: Steven Zhang (probabile) amministratore delegato, Walter Sabatini deus ex machina della parte sportiva di Suning, e Spalletti demiurgo del rettangolo verde. Tutto lineare, autonomie di potere ben circoscritte e macchina organizzativa che attende solo di essere azionata per non fermarsi più.

Mica facile, però, conciliare il Tempo della ricostruzione, graduale e ragionata del club, a quello dello spirito percepito dai tifosi impazienti. La coscienza di questi ultimi, tradita a più riprese dai proclami degli ultimi anni, ha determinato uno stato psicologico che non tiene realmente conto del passare delle ore e dei giorni in maniera oggettiva, piuttosto scandisce i secondi con quella pericolosa frenesia di chi vuol tornare a dominare in Italia dal giorno alla notte gridando alla rivoluzione. E in più gli eventi di questo periodo pre-estivo non aiutano la percezione dei supporter nerazzurri: il Milan, che pur parte da una situazione di svantaggio in termini tecnici rispetto ai cugini, ha praticamente assestato tre colpi grazie al riconoscibile trio Fassone-Mirabelli-Montella, mentre la Juve, già esacampione d'Italia, spera di sedersi al tavolo della Storia provando a scrivere la parola Triplete in bianco e nero battendo i campioni del mondo in carica del Real Madrid nella finale di Champions League.

Comunque vadano le cose agli avversari di sempre, i vertici di Corso Vittorio Emanuele II non dovranno preoccuparsi degli umori di piazza, né tantomeno delle tempistiche delle programmazioni sportive altrui che, per definizione, non possono essere paragonabili dato il contesto in cui affondano le loro radici. Impensabile andare con l'andatura di crociera della Vecchia Signora, che può scegliere di puntellare la rosa con giovani di belle speranze e 1-2 colpi a effetto per stare al passo con le squadre elette del calcio continentale; inconcepibile fare un mercato di quantitativo e istantaneo come quello del Diavolo, che corre contro il tempo con la spada di Damocle del preliminare di Europa League di luglio sopra la testa.

Inutile, quindi, guardare in casa d'altri, se non per rubarne i pezzi migliori. Una lezione che, anche in questo caso, Nanchino sembra aver appreso al volo volgendo il suo sguardo verso la Capitale: l'Impero del Dragone, approfittando dell'impasse causato dalla caduta dell'Impero romano (ritiro di Totti 28/05/2017 d.c.), si appresta a reclutare il comandante Luciano Spalletti, dopo che la scorsa domenica è stato costretto a passare sotto le forche caudine dell'Olimpico che lo ha riempito di fischi ingenerosi e dolorosi come colpi di frusta. Strascichi a parte, che rimarranno soprattutto sulla pelle di una Lupa ferita dal tragico trauma della perdita del proprio eterno capitano, il tecnico di Certaldo riparte da uomo libero andando dritto per la sua strada, quella che porta a Milano. Con l'augurio che, assieme a lui e Walter Sabatini, qualche suo ex scudiero imbocchi l'autostrada direzione San Siro. Per sconfiggere un vecchio amico ingrato e per dimostrare che aveva ragione lui.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 01 giugno 2017 alle 00:00
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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