Dice giusto Roberto Mancini: “Non parliamo di arbitri, perché poi si finisce col parlare solo di quello e non va bene”. Il tecnico marchigiano non si nasconde, commenta con chiarezza gli episodi, quasi costretto dal canovaccio delle trasmissioni tv post-derby. Ma lo fa con eleganza e poco trasporto emotivo, anche se si lascia scappare quel “vorrei capire se servono le riunioni del lunedì, altrimenti stiamo a casa”.

Ecco, servono davvero? Non è dato sapere. Quello che invece si sa è che il vero cruccio dei protagonisti della pedata resta l'uniformità di giudizio. Avviso ai naviganti: qui nessuno vuole piazzare alibi, scuse o compagnia cantante. L'episodio va analizzato a titolo informativo e non soltanto come recriminazione. Quella può essere comprensibile per i diretti interessati e può essere pure una conseguenza logica, ma non è questa la sede.

Però il problema c'è, esiste e, paradossalmente, è molto più importante di quello che riguarda una svista clamorosa (rigore per fallo avvenuto invece fuori area o mancata segnalazione di un offside di un paio di metri). Il motivo? Siamo nel campo dell'interpretazione e questa dovrebbe essere regolata da norme e indicazioni precise per non fare due misure dello stesso peso.

Il riferimento, come avrete capito, è al fallo di mano di Antonelli sul tiro a colpo sicuro di Hernanes. Le moviole sono tutte concordi: era calcio di rigore per l'Inter. A supporto, portiamo l'analisi della Gazzetta dello Sport: “Siamo al 18’ della ripresa, quando Hernanes calcia di sinistro quasi a botta sicura, ma il pallone è deviato in angolo dal polso di Antonelli. Banti forse lo giudica involontario, ma sbaglia: l’indicazione di Uefa e Fifa è molto chiara, da punire il gesto quando il braccio è tenuto molto largo proprio perché toglie all’avversario un’opportunità”. Chiarito l'episodio particolare, senza accanirsi sul pur bravo fischietto toscano, riportiamo alla mente qualche esempio più o meno recente che ha condannato ancora i nerazzurri.

- Stagione 2009-10, Inter-Milan 2-0: sul finire di gara, con i nerazzurri avanti 2-0 e già in dieci uomini per il rosso a Sneijder, Rocchi concede un penalty ai rossoneri. In mischia, Huntelaar calcia addosso a Lucio a un metro di distanza e la palla colpisce il braccio del brasiliano chiaramente attaccato al corpo a difesa del volto. Rigore e secondo giallo per Lucio: l'Inter chiude il derby in nove.

- Stagione 2013-14, Napoli-Inter 4-2: sul punteggio di 3-2 per i partenopei, e con l'Inter ad assediare la porta di Rafael, un passaggio di Inler a metà campo picchia sul braccio di Alvarez. Distanza ravvicinata e movimento di entrambe le braccia che pare congruo. Eppure arriva il fischio dell'arbitro Tagliavento, che ammonisce Alvarez (già ammonito, quindi espulso).

- Stagione 2014-15, Inter-Hellas Verona 2-2: sul risultato di 2-1 per i padroni di casa, Juanito Gomez tenta la via della rete e Medel si immola, voltandosi di schiena e alzando le braccia a difesa del viso. La sfera finisce tra l'ascella del cileno e il braccio. Per Rocchi è rigore e ammonizione (anche qui secondo giallo e quindi rosso).

- Stagione 2014-15, Hellas Verona-Inter 0-3: con gli ospiti già avanti nel punteggio, un passaggio a centrocampo di Toni viene bloccato da Guarin col braccio. L'intervento appare del tutto involontario, sebbene l'arto sia largo. Tagliavento non ha dubbi: ammonizione per il colombiano che, diffidato, salta il derby e s'infuria.

Insomma, pochi episodi per capire come negli anni la situazione non sia migliorata in fatto di falli di mano un po' bir... Banti come quello del derby. La regola è sempre stata piuttosto chiara: per essere fallo, il tocco col braccio/mano deve essere volontario. In ogni altro caso non è da considerarsi fallo. Una filosofia condivisibile anche per chi scrive, perché rispetta l'essenza dello sport del calcio. Poi sono subentrate indicazioni più o meno ufficiali, che non hanno fatto altro che complicare il compito degli ufficiali di gara. E allora, entrando nel campo delle interpretazioni, succede che la valutazione varia di partita in partita e, talvolta, anche all'interno dello stesso match. Noi restiamo in attesa della prossima integrazione al regolamento, provando a essere congrui e involontari cronisti di sviste arbitrali.   

Sezione: Editoriale / Data: Mar 21 aprile 2015 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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