L’Inter ha giocato una grande partita ma ha perso. E’ accaduto perché ha disputato quasi l’intera partita in 10 contro 11 e quando era già sotto di un gol. Salvo poi rimontare e farsi beffare. Non c’è da commentare un match che non c’è stato.
Questa sera è andata in scena l’ennesima vicenda sportiva della storia che riguarda la Juventus, con un arbitro che prende una e più decisioni controverse e vanno tutte a favore della squadra di Torino. 

Alla fine i bianconeri vincono e chi si lamenta è un vittimista. I giornali non intendono perdersi 10 milioni di potenziali clienti e scelgono di non schierarsi troppo.  La questione parte prima dal gol degli ospiti che sfruttano un’indecisione della difesa e con Douglas Costa trovano il vantaggio. Tre minuti dopo Orsato ammonisce Vecino per un contrasto su Mandzukic. 
Il fatto evidenzia la non volontarietà del giocatore di fare fallo e tanto meno di far male ma entra comunque male sulla tibia dello juventino e l’ammonizione è sacrosanta. Orsato invece va a consultare il Var, commettendo il primo errore: il Var può intervenire su rigori, gol viziati da irregolarità, espulsioni dirette e scambi di persone sui cartellini, soltanto in caso di "chiaro errore" ma qui non c’è alcun chiaro errore. Orsato guarda il monitor e decide che l’intervento è punibile con l’espulsione. E’ un rosso ingiustificato e pretestuoso che chiude la partita. 

Le due squadre per il resto del primo tempo si affrontano a colpi di nervosismo e Orsato ha preso una scelta che prima gli complica la vita poi danneggia definitivamente il suo operato, non espellendo Pjanic e Barzagli nel primo tempo, dopo due interventi che meriterebbero in un caso il secondo giallo, in un altro il rosso diretto, esattamente come Vecino, per la pericolosità dell’intervento, se questo era il metro di misura. L’Inter di oggi è più forte di questa Juventus malmessa e pavida e trova prima il pareggio, poi il sorpasso arrivando a lambire la leggenda, salvo trovare la beffa con l’inguardabile Santon e un cambio senza senso. 

Nel frattempo però Pjanic era entrato col ginocchio alto su Rafinha. Il secondo giallo per il bosniaco sembrava inevitabile, invece è arrivato il cartellino per D’Ambrosio e nessuna sanzione per Pjanic. L’Inter ha reagito, giocando con coraggio e qualità e ha sfiorato la leggenda, poi in due minuti è tutto svanito ma all’interno di un match che la squadra avrebbe meritato di portare a casa. Questa squadra va ritoccata a centrocampo, migliorata sulla fascia destra e rinforzata in attacco ma non va perso quello che è stato costruito questa stagione. Spalletti è un caposaldo da cui la società deve costruire insieme a lui con pazienza. Non si crea una squadra da scudetto continuando a rivoluzionare.

Questo calcio però così com’è non funziona e risponde ad una logica clientelare che sta creando solo tifosi volgari, senza passione per lo sport. Vengono allevati appunto solo tifosi perché conta solo il risultato che viene poi giustificato con un ipocrita equilibrio. L’unico ragionamento è lo sfottò, come quello che la Juventus fa all’indirizzo dell’Inter e dei napoletani negli spogliatoi. Non aiuta nemmeno la provocazione di Higuain che provoca San Siro con il gesto delle orecchie, bullandosi.

E’ una di quelle partite che fa perdere l’amore per questo sport e aumenta il livore e di questo il nostro calcio non ne aveva davvero bisogno.

Amala.

VIDEO - DISASTRO ORSATO? VENT'ANNI FA LA PARTITA SCANDALO DEL '98

Sezione: Editoriale / Data: Dom 29 aprile 2018 alle 00:00
Autore: Lapo De Carlo / Twitter: @LapoDeCarlo1
vedi letture
Print