Fino a poche settimane fa il timore di aver sbagliato qualsivoglia tipo di pronostico personale c'era. Rendimento altalenante, più alti che bassi e la sensazione che quello italiano non fosse il campionato migliore per lui. Anzi, probabilmente il più difficile per caratteristiche certamente uniche e geniali, ma che raramente avevano fatto la differenza in questa stagione. Il regolare e puntuale interrogativo era: "Flop o non flop?". La risposta l'ha fornita direttamente lui. Ever Banega da Rosario.

L'estate scorsa ero estremamente soddisfato di vedere un giocatore così importante nella nostra Serie A. Importante e di nome, nonostante qualche capitolo in chiaroscuro nel corso della propria carriera. Ho applaudito la società per quello che consideravo un grandissimo colpo, perché arrivare al Tanguito senza sborsare nemmeno un euro, beh... che intuizione. Una grande intuizione che finalmente oggi può essere confermata come tale.

Nazionale argentino, esperienza da vendere e un'intelligenza calcistica sopra la media. Non mi capacitavo di come non riuscisse a essere decisivo anche a Milano, nonostante le difficoltà generali della squadra con Frank de Boer che hanno giocato anche in suo sfavore. Ora però il motore funziona, finalmente il pubblico nerazzurro sta ammirando quel grande interprete che a Siviglia ha fatto la differenza. Perché contro Cagliari e, soprattutto, Atalanta ha illuminato il gioco con giocate uniche, che raramente si sono viste al 'Meazza' nelle scorse stagione.

Il mercato a gennaio non è certamente mancato per il classe '88 di Rosario (Chinese Super League in primis, ma anche Liga e Premier League ci hanno provato), in estate tale scenario dovrebbe ripresentarsi, con la Cina nuovamente in pressing. A quel punto come si comporterà la società? Personalmente, spero nel 'muro', anche se posso capire quanto possa essere complicato resistere a una plusvalenza così importante (arrivato a parametro zero dal 'Sanchez-Pizjuan').

Chiosa tattica: nel 4-2-3-1 attuale, il modulo che sicuramente offre le maggiori garanzie, ritengo sia proprio il 19 l'interprete più adatto per giocare tra le linee. Meglio di Joao Mario (una vera mezzala) e Marcelo Brozovic, più anarchico sotto questo punto di vista. Ora manca solo la continuità, questo l'ultimo sforzo. L'unica, grande pecca del talento argentino. Una lacuna difficile da colmare (la carriera dice proprio questo), ma voglio dargli fiducia. Perché in questa Inter nessuno ha i suoi colpi.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 16 marzo 2017 alle 00:00
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
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