La scelta è più che condivisibile. Da tempo auspicavo che, in situazioni di difficoltà, la società prendesse le parti del proprio allenatore e si rivolgesse ai giocatori per evidenziarne le mancanze. Non è quasi mai accaduto in questi magri anni, per questioni di convenienza più che per convinzione. Vendere un tecnico non è necessario, c'è lo strumento dell'esonero. Cedere un giocatore, magari con un ingaggio super e prestazioni che non ne giustificano tali cifre, è molto complicato. Alla lunga, però, questa strategia adottata da Suning con Stefano Pioli dovrebbe portare frutti. Se si instilla nell'ambiente la mentalità per cui non c'è sempre un capro espiatorio seduto in panchina chi arriverà potrà giovarsi di un monito utile a non mollare le redini al primo scossone.

Al contrario nell'ultimo mese è accaduto proprio questo: una gara pareggiata a Torino, risultato tutt'altro che disonorevole, e con l'allontanarsi della zona Champions la squadra ha perso completamente la bussola. Le gambe, la testa, hanno cominciato a girare a velocità ridotta. In cinque partite sono arrivati solo due punti e almeno due prestazioni (Crotone e Firenze) hanno toccato l'inaccettabile. Il derby è stato un coacervo di errori, non un crollo di dignità. La botta di un pareggio subito al 97' si è sentita eccome, ma non c'è giustificazione per una partita come quella del Franchi.

E' evidente che l'appoggio della società al tecnico durerà solo fino al triplice fischio dell'ultima di campionato. Nessuno pensa che Pioli possa salvarsi dalla polveriera, in compenso è evidente che con lui salteranno in tanti. E' vero che non si può obbligare nessuno ad andarsene, ma la grande società è anche quella che riesce a costruire un gruppo talmente forte da far rialzare la testa anche a chi non è apparentemente all'altezza. In caso contrario, riesce a porlo ai margini delle gerarchie, finché non trova da solo la porta d'uscita.

Guardando al recente periodo è il destino che potrebbe toccare a molti. In ogni reparto. Il che significherà dover trovare un feeling da zero tra i nuovi interpreti. Gente forte, fortissima, perché gli esperimenti non ce li si può più permettere. Almeno se l'obiettivo è quello di vincere.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 25 aprile 2017 alle 00:00
Autore: Mattia Todisco
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