L’obiettivo dichiarato del presidente era ed è quello di rendere competitiva la squadra nel giro di tre anni e, contemporaneamente, trasformare l’Inter in una squadra “giovane”. Già, perché aprendo un po’ gli occhi e guardandosi intorno senza fare finta di nulla ci si può accorgere che i progetti vincenti hanno come base la voglia e il rischio di puntare sulla gioventù. Pensiamoci bene; in un mondo dove ormai conta quasi solo il guadagno e il denaro i giovani sono chiamati a fare da “salvagente”. Loro, con la loro voglia di emergere e con la loro fame di vittorie, possono spostare l’attenzione dagli ingaggi faraonici e dalle macchine di lusso per pensare solo all’obiettivo di diventare calciatori di livello internazionale. Per farlo bisogna impegnarsi, sudare, fare vita regolare senza fronzoli per la testa e ovviamente imparare dai campioni che queste regole le hanno già seguite in passato.

Non a caso le foto delle vittorie storiche immortalano con le coppe alzate al cielo e le fasce di capitano sul braccio gente come Zanetti, Lahm, Maldini, Casillas e Puyol. Giocatori di livello, gente che è partita dal nulla, che ha dimostrato sin da giovane il proprio valore dando tutto per la maglia e che poi è diventata quello che sappiamo. Ecco l’idea di Thohir: il presidente sogna che ad alzare quei trofei con la sua Inter ci sia uno dei giovani usciti dal suo progetto. In una delle interviste rilasciate dal proprietario nerazzurro l’obiettivo dichiarato era quello di abbassare l’età media della squadra ormai incancrenita da anni e assestata sui 30 anni circa. La rosa attuale in ritiro a Pinzolo è ovviamente provvisoria con tanti giovani tornati dai prestiti in rosa ma non si può non notare che l’età media attuale è inferiore ai 24 anni. Un cambio radicale di rotta che indica ancora una volta, se mai ce ne fosse stato bisogno, che il progetto di Thohir prosegue chiaro e spedito in una direzione precisa.

La rosa come detto è in divenire ma perché non puntare anche su Mbaye, Duncan, Laxalt, Botta e Obi? Tutti ragazzi di grande prospettiva ma che già possono garantire anche qualche certezza dopo i campionati giocati da protagonisti o quasi in giro per l’Italia. I giovani sono la benzina che fa muovere il motore dei più esperti e Thohir lo ha capito. Così si costruisce un progetto vincente.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 17 luglio 2014 alle 00:00
Autore: Filippo Tramontana / Twitter: @filotramo
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