Questione allenatore e possibili acquisti a parte, il suo nome è sicuramente uno dei più chiacchierati in questo periodo. In casa Inter si proverà a trattenerlo, anche se non sarà per nulla semplice. E non necessariamente per via delle ormai note questioni relative al Financial Fair Play, bensì per quel fastidioso 'mal di pancia' che dura ormai da settembre. Ivan Perisic via? Possibilità concreta (il saluto dopo il match contro l'Udinese sembra più che un banale indizio), toccherà ora al nuovo allenatore (Luciano Spalletti?) motivarlo a dovere per evitare di perdere una pedina tanto preziosa, forse insostituibile.

Un obiettivo di certo non facile, al netto della volontà datata del nazionale croato di provare altre esperienze in caso di ulteriore mancato accesso in Champions League. L'inizio della stagione appena andata in archivio è stato clamorosamente negativo, culminato con l'esonero di Frank de Boer dopo il ko di Genova contro la Sampdoria. Una gara particolare, perché forse proprio in quella circostanza iniziarono a palesarsi i primi 'sintomi': panchina un po' a sorpresa, riscaldamento blando e qualche sorriso fuori luogo proprio nei minuti in cui i compagni erano maggiormente in difficoltà.

Il prosieguo del campionato, nonostante con Stefano Pioli la squadra sia riuscita ad avvicinarsi alla zona 'Europa che conta', è andato come tutti sappiamo, con un 7° posto che ha evitato un doppio preliminare di Europa League forse fastidioso. Il classe '89 di Spalato sta quindi valutando il proprio futuro, considerando che il progetto che gli era stato presentato al momento dell'acquisto dal Wolfsburg (estate 2015) è stato clamorosamente mancato.

"Un anno con Roberto Mancini senza Europa, porta pazienza e tieni duro. Perché dall'anno prossimo saremo in Champions League". Niente di tutto questo, anzi (ovviamente non per colpa del Mancio, che con una squadra inferiore rispetto a quella attuale ha fatto il massimo: 4° posto dietro a Juventus, Napoli e Roma). Ora davanti a sé un'altra stagione senza alcuna 'musichetta', con quel 'mal di pancia' che a questo punto potrebbe aumentare portandolo realmente lontano da Appiano Gentile.

Starà quindi alla società e, come detto, al nuovo tecnico allontanare i dubbi del 44 nerazzurro, che sente il richiamo dei vari top club (Manchester United, Paris Saint-Germain e Chelsea, di nuovo) e di quella competizione che vuole assolutamente giocare. La sua cessione sarebbe una grave perdita, perché parliamo di uno dei migliori esterni offensivi in circolazione, quindi avanti con il pressing per convincerlo a restare: argomenti tecnici importanti e, magari, anche un ritocco dell'ingaggio.

In Corso Vittorio Emanuele puntano a tornare in Champions dal 2018-2019, sarebbe curioso conoscere il pensiero in merito del diretto interessato: troppo tempo? Classe '89, a febbraio saranno 29 anni. Il futuro per Ivan è adesso. A Milano dovranno essere bravi e determinati a convincerlo che il suo possa essere ancora con questi colori.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 02 giugno 2017 alle 00:00
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
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