Ci sono stati anni, tanti, in cui ad agosto la stampa spingeva senza freni l’Inter verso obiettivi senza limiti, convinceva tutti che la squadra in via di definizione fosse forte, probabilmente la più forte, candidata a vincere scudetto e coppe grazie ad una campagna acquisti che i giornali imbustavano e sigillavano, decretando l’Inter regina del mercato. 
Lo dicevano loro e i tifosi, che non avevano gli stessi strumenti di oggi, ci credevano e non avevano facoltà di obiettare. Ricordo gli anni 80 e 90 in modo particolare, in cui ci si beava di acquisti straripanti e si finiva puntualmente dietro.
Non appena arrivavano i problemi infatti i commenti da entusiasti diventavano disinvoltamente acidi e attaccavano dicendo “era evidente già questa estate che l’Inter fosse stata costruita male”.
Lo dicevano davvero e ancora più clamorosamente ad essere preso in giro era il tifoso interista, reo di essersi illuso per la sua squadra. 

I tempi sembrano cambiati ma non è così, il meccanismo è identico, leggi: “Inter scatenata”, “L’Inter non si ferma più”, si evoca la parola scudetto e ti rendi conto che il treno è partito, con tifosi più che disposti ad illudersi. E’ successo l’anno scorso in particolare con il Milan, quando provare a parlare di calcio, analizzando nel dettaglio la squadra sembrava un peccato di rosicamento, ignoranza e lesa maestà. 
Oggi credo sia altrettanto difficile analizzare una squadra che viene cambiata, naturalmente in meglio, perché il calciomercato di quest’anno è fatto sempre senza clamorosi esborsi ma con intelligenza indiscutibile. Soprattutto in uscita. 
La Settlementi agreement fc ora pratica l’arte della trattativa con realismo e pragmatismo. 
E’ la prima volta dopo tanti anni che vedo la società muoversi simultaneamente e con le idee tanto chiare. Tuttavia è necessario fare il punto guardando anche gli aspetti contrari.

In difesa l’Inter ha un De Vrij in più, che può permettere a Spalletti di giocare con una difesa a tre.
Ha sull’esterno Asamoah ma dall’altra parte del campo ha perso Cancelo. Sta cercando un giocatore che lo sostituisca tra Zappacosta, Vrsaljko e Florenzi. Ad eccezione dell’esterno romanista l’Inter ci perde in qualità. E’ dunque più solida ed eclettica nel modulo, forse più prevedibile in fase di impostazione.  
A centrocampo l’arrivo di Nainggolan estromette Rafinha. Il brasiliano era entrato nel cuore di molti tifosi, riuscendo a riprendersi dal lungo infortunio che lo aveva tenuto lontano dal campo per più di un anno e diventando anche decisivo per l’ottimo finale di stagione. Probabilmente molti di voi se ne saranno fatti una ragione, altri lo hanno già declassato, personalmente trovo particolarmente fastidioso che l'Inter non lo abbia riscattato, che non abbia trovato una formula con un giocatore che si era perfettamente integrato e poteva solo migliorare. A questo proposito mi fa piacere vedere che il mio tweet #RiprendiRafinha sia diventato virale ma l'ho ispirato per un fattore più romantico e riconoscente che per una reale convinzione che l'Inter tornasse sui suoi passi. Nainggolan invece è un campione, ha grande personalità e segna molto, anche se l’ultima stagione, come lui stesso ha spiegato, ha realizzato meno gol perché arretrato da Di Francesco. La presenza di Brozovic, quello visto nell’ultima parte di campionato è importante e potrebbe essere affiancato in campo da uno tra W. Carvalho o Dembelé. La differenza è che il primo è un incontrista senza grandi idee ma di grande esperienza, il secondo è un giocatore meraviglioso con l’incognita del rendimento in un campionato diverso dalla Premier League.

Il resto lo conosciamo: Vecino, Gagliardini e Borja Valero da usare all’occorrenza. C’è la concreta possibilità che possa arrivare anche Malcom dal Bordeaux, le cui qualità sono ottime ma da testare. 
In attacco Icardi potrebbe dopo anni giocare con un compagno di reparto come Lautaro Martinez se Spalletti adotterà il 3-5-2. Altrimenti un 3-4-3 che rimetterebbe in gioco Perisic. Candreva sembra più fuori che dentro al progetto, a meno che non accetti la panchina. E’ poi arrivato Politano, jolly da usare sia come seconda punta che come terzo del trio d’attacco. Partirà dalla panchina.
Si sta parlando anche di una possibile uscita di Karamoh come contropartita ma mi auguro che non avvenga. Il giocatore francese ha dimostrato, anche nell’ultima determinante partita con la Lazio, di poter essere fondamentale per disinnescare le difese avversarie. 

Questa è una squadra forte ma di mezzo c’è anche l’impegno della Champions League che avrà un peso fisico e mentale notevole. L’impatto, per una squadra che da anni non gioca la coppa più importante, sarà inevitabilmente forte, specie considerando che al 99% l’Inter sarà inserita in un girone di ferro e molti dei giocatori in rosa non hanno mai giocato nell’Europa che conta.
L’Inter sta facendo una squadra per consolidare il suo status e giocare in Champions i prossimi anni, senza più soffrire nella periferia dell’impero. Per lo scudetto e le chance in Champions ci sarà bisogno ancora di tempo, anche se sognare non è un reato.

Amala.

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Sezione: Editoriale / Data: Lun 02 luglio 2018 alle 00:00
Autore: Lapo De Carlo / Twitter: @LapoDeCarlo1
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