Non è “una stagione da buttare”, come ha sottolineato abbastanza piccato solo sabato scorso Roberto Mancini alla Pinetina, però mi sembra sempre di più, soprattutto dopo la pessima figura con la Lazio, “una stagione un po’ buttata via” quella dell’Inter, da parte di una squadra che ormai, è evidente, non è ancora al livello dei top club, soprattutto nella testa. A Roma abbiamo avuto un autentico exploit del “Gruppo Vacanze nerazzurro” che ha preferito godersi un bel weekend romano piuttosto che dimostrare una volta per tutte di essere finalmente cresciuto, blindare il quarto posto e preparare con il sorriso la passerella finale con l’Empoli per l’ultima della stagione al Meazza. Tanto valeva andare a vedersi il concerto del primo Maggio, invece ad Appiano adesso si deve cercare l’ennesima reazione in una stagione da alti e bassi da far venire la nausea a chiunque. 

È probabilmente vero come dice Mancini che questa classifica rispecchia il valore reale delle squadre, che probabilmente Juventus, Napoli e Roma sono più forti dell’Inter, però solo pensare alla montagna di punti buttati nel 2016 non può che far aumentare delusione e rimpianti. È vero che non è una stagione da buttare ma una sola vittoria in trasferta in tutto il girone di ritorno, per di più a Frosinone, con tre legni dei padroni di casa, con 3 pareggi e addirittura 4 sconfitte, è assolutamente uno score inaccettabile per l’Inter che vuole tornare in Champions, nonostante sia nel bel mezzo di un processo di ricostruzione. Sui i gol segnati, solo 47, si può anche soprassedere, sul rendimento esterno bisogna lavorare, un problema soprattutto di testa, fame e concentrazione, come si è visto molto bene all’Olimpico. 

Si capisce quindi perché Mancini stia chiedendo due campioni di grande esperienza, con carisma e carattere, per aiutare questo gruppo e guidarlo finalmente verso il salto di qualità definitivo. I giocatori che però hanno deluso, per un motivo o per l’altro, sono parecchi nella rosa interista, da Ljajic a Jovetic, da Telles a Melo, da Santon a Eder, con Kondogbia che invece è riuscito a emergere nelle ultime partite e a far vedere quello che potrà dare la prossima stagione. 

Yaya Touré, come ho già detto, lo lascerei in Inghilterra, mi sembra proprio che abbia iniziato la fase calante della sua carriera, mentre utilizzerei gran parte del budget di mercato per cercare di prendere Lucas Biglia, il regista con piedi buoni e geometrie che manca da quando è partito Thiago Motta. Con un’altra rivoluzione però non credo che si migliori, quello che ha già fatto Ausilio mi sembra di livello: Banega è un campione, Erkin da vedere, Soriano molto interessante. Bastano giusto un paio di ritocchi di livello per cancellare “la stagione buttata”.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 06 maggio 2016 alle 00:00
Autore: Marco Barzaghi / Twitter: @marcobarzaghi
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