Diciamoci la verità. Altri dieci giorni nell'ambiente ormai familiare di Pinzolo, lavorando per migliorare ancora la condizione fisica e le conoscenze tattiche, affrontando di tanto in tanto sparring partner funzionali alla causa, avrebbero permesso alla truppa per ora a disposizione di Mazzarri di proseguire senza particolari scosse la marcia di avvicinamento all'inizio di una stagione coincidente con i play-off di Europa League (21 e 28 agosto). Ma i ritiri estivi lunghi tra montagne, laghi e ruscelli, appartengono ormai alla preistoria. Il calcio moderno, o meglio la necessità di incassare soldi sempre e comunque, impone di preparare presto le valigie per trasferirisi oltre oceano dove ad attenderti non ci saranno i ragazzotti del Trentino Team o il gemellato Prato, ma Real Madrid, Manchester United e la Roma che, dopo l'addio di Conte alla Juventus, da molti viene indicata come la favorita numero uno per la conquista del prossimo scudetto.

Insomma si fa sul serio e anche se nella sostanza si tratterà di semplici amichevoli che dovranno servire a migliorare soprattutto condizione, personalità e sistemi di gioco, scommettiamo che il risultato sarà comunque il primo metro di giudizio. Ipotesi: prenderne tre dal Real Madrid in diretta Sky e per di più in  HD, sarà giudicato molto più grave di una porzione di gara magari disputata a buon ritmo e con le distanze giuste tra i reparti. Perdere ancora con lo United, anche se avrà funzionato la nuova difesa a quattro, farebbe borbottare alquanto, attraverso i social network, i tifosi sotto l'ombrellone o l'ombrello, visto questo luglio bagnato. Se poi si dovesse soccombere anche nel derby italiano contro la Roma, seppur colpendo un palo e fallendo un paio di ghiotte occasioni da rete, sarebbe sancita ufficialmente l'inizio della crisi, si parlerebbe di un Thohir furibondo e Mazzarri tornerebbe sulla graticola.

Torniamo alla realtà, lasciamo da parte le ipotesi fantasiose e incrociamo le dita, tocchiamo tutto quello che serve e auguriamoci che l'Inter, oggi in viaggio verso gli States, unisca prestazione a risultato, quanto meno per iniettarsi una bella dose di autostima che in questo momento storico serve quasi come un grande acquisto. Già, il grande acquisto. Quello che adesso non vale meno di 50-60 milioni di euro e se lo assicurano i grandi club con potentati dietro le spalle, vedi Real Madrid, sterminato azionariato popolare come nel caso del Barcellona o chi ha al timone sceicchi ed emiri, e qui tiriamo in ballo Manchester City, Paris Saint-Germain e Monaco. Per l'Inter il discorso è diverso. La prima fase del lavoro di Erick Thohir è tesa soprattutto a diminuire i costi, aumentare i ricavi, insomma a rendere il club più tranquillo dal punto di vista economico, rispettando i diktat imposti (solo per l'Inter signor Platini?) dal fair play finanziario.

E allora, come già scritto e detto più volte, gli uomini mercato nerazzurri devono lavorare con intelligenza, astuzia e velocità. Non solo in entrata, ma anche in uscita. Anzi, soprattutto in uscita, però le offerte per chi si vorrebbe vendere latitano, mentre iniziano ad arrivare quelle per chi invece sarebbe meglio restasse se si vorrà mantenere una certa competitività in campo. Traduzione: giù le mani dai vari Icardi, Handanovic, Kovacic. La società per ora tranquillizza, i nomi in uscita sono altri, che sia così fino al 2 settembre, giorno di chiusura del mercato, una volta delizia per i tifosi dell'Inter, ora meno. Ma la coperta rischia di essere ancora troppo corta. Per espandere il marchio, conquistare nuovi mercati, aumentare il fatturato, devi renderti appetibile e nel calcio c'è un solo modo: vincere. E per vincere devi spendere, anche se altri sperperano e sembrano irraggiungibili. Pensieri di mezza estate, mentre la truppa sbarca negli Usa. Sabato 26 luglio a mezzanotte, tutti svegli per Inter-Real Madrid. Alla faccia della preparazione estiva.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 23 luglio 2014 alle 00:00
Autore: Maurizio Pizzoferrato
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