Non ricordo una stagione dell’Inter con un tale numero di errori individuali da incidere così profondamente sull’esito di una stagione... Non so quanti punti in più avrebbe ora la squadra di Mancini ma è certo che il concorso di colpe mentali dei giocatori ha condizionato l’esito della stagione in modo dirompente, connotando un gruppo che in termini di assenza di personalità non ha precedenti. Molti liquidano la faccenda con uno sterile “sono scarsi”. Qui non si parla di errori meramente tecnici ma psicologici. E’ diverso.
Ho selezionato una compilation horror come documento, ricordando a chi legge, per parafrasare un vecchio titolo della Gazzetta, che è “tutto vero”:
Palermo-Inter 1-1, Vidic perde un pallone in modo incomprensibile, indeciso se rinviare o darla al portiere, ci pensa e ci ripensa, arriva Vasquez, gli toglie palla e va in gol.
Inter-Cagliari 1-4, Una serie di errori di distrazione misto ad assenza di concentrazione generano 4 gol subiti dal “fortissimo” Cagliari. Un primo tempo a cui la squadra si sottopone a un notevole senso di dissociazione dalla realtà.
Fiorentina-Inter 3-0, Dopo un primo tempo inconsistente arriva Tomovic che, indisturbato, si fa 30 metri passando in mezzo alla difesa, tira e Handanovic non fa nemmeno finta di prenderla. Come una forma di protesta verso la squadra.
Parma-Inter 2-0, L’approccio contro la squadra più disastrata della storia recente della serie A è inqualificabile. I gol di “Lionel” De Ceglie sono il risultato di un altro approccio sconcertante.
Inter-Udinese 1-2, Il meraviglioso retropassaggio di Palacio, che permette a Thereau di andare in in gol, innesca una collezione 2014/15 di passaggi al portiere privi di logica.
Inter-Lazio 2-2, Felipe Anderson lanciato da un colpo di testa dalla sua metà campo si fa un giro palla al piede, vede che nessuno se lo fila,  si beve J. Jesus e se ne va in gol.
Juventus-Inter 1-1, Icardi potrebbe dare la palla del k.o. a Osvaldo, invece impazzisce e decide di andare da solo rovinando una vittoria possibile. Osvaldo dà fuori di matto, insulta Mancini e si fa poi cacciare dall’Inter.
Sassuolo-Inter 3-1, Zaza si fa dare palla da Missiroli, Vidic marca a vista, nel senso che lo guarda da cinque metri, stupendosi che l’attaccante stoppi, prenda la mira e segni.
Coppa Italia: Napoli-Inter 1-0, a pochi secondi dai supplementari una rimessa (dico rimessa) mette in crisi Ranocchia che fa un movimento sbagliato (uso un eufemismo) e permette a Higuain di segnare il gol qualificazione
Europa League. Wolfsburg-Inter 3-1, Carrizo sbaglia il rinvio… Vierinha prende il regalo che cede a De Bruyne che fa gol. Poi in crisi emotiva prende un altro gol su punizione buttandosi prima da una parte e poi da quella giusta. Uno strazio.
Inter-Cesena 1-1, Straordinaria distrazione collettiva della difesa che assiste all’ingresso di Defrel nella propria area mentre ognuno chiede all’altro: “lo marchi tu vero?”,
Udinese-Inter 1-2, Vicina al capolavoro l’Inter tutta va in corto circuito quando espellono un giocatore dell’Udinese. Segna un rigore a inizio ripresa, ma riesce a subire gol da Di Natale due minuti dopo, con l’intera squadra letteralmente immobile ad assistere. Una scena che ancora fa rabbrividire. Allora l’arbitro espelle un altro friulano e l’Inter va davvero in crisi. Segna un gol con Podolski ma a due dal termine rischia il pari dall’ Udinese in 9 che mette in crisi la difesa col suo pressing…(sic!).
Lazio-Inter 1-2, Come sopra, avversari in 9 e Inter di nuovo in crisi per manifesta desuetudine a tali fortune. Sbaglia un rigore e trova la vittoria solo a 5 minuti dal termine.
Inter-Juventus 1-2, L’Inter è in vantaggio ma al 42° Medel tira fuori dal cilindro un bel un passaggio insensato all’indietro per Vidic. Sarebbe rimediabile ma il croato scopre che Matri è parente di Micheal Bolt e allora lo agguanta goffamente in area. Rigore. Per poter far vincere la Juventus serve però un altro complice. Si fa aventi Handanovic che fa una bella papera su un tiretto di Morata. E si perde.
Genoa-Inter 3-2, Il simpaticissimo e niente affatto rancoroso Gasperini prepara una partita isterica contro l’Inter che regala i primi dieci minuti alle sfuriate rossoblu, poi, trovandosi in vantaggio di un gol al 42°, pensa di regalare l’ennesima perla con una splendida incomprensione tra Handanovic e Ranocchia. Lestienne ringrazia.

La conclusione che ne sta traendo Mancini, insieme alla società, è che una rivoluzione dell’organico per motivi mentali, ancora più che tecnici, è necessaria.
Ho detto che mi fido di Mancini ma alcuni nomi mi lasciano perplesso perché non so, non sappiamo quanto possano dare all’interno di un contesto tattico adeguato. Confesso che i nomi di Zukanovic, Eder e Murillo non mi fanno pensare ad un'Inter di grande livello, Jovetic si infortuna spesso, stravedo per Yaya Tourè che è l’unico giocatore di sicuro valore mondiale e che infatti non arriverà, come ha confermato il suo agente. Ogni tanto leggo di nomi esotici ai quali penso che Ausilio pensi per strategie parallele. Ne riparleremo la prossima settimana, dopo il finale di questa indimenticabile stagione.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 26 maggio 2015 alle 00:00
Autore: Lapo De Carlo
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