Non si tratta di voler sminuire il lavoro di Stefano Pioli. Assolutamente. Sarebbe clamorosamente assurdo. Il pezzo esula da quanto fatto dal tecnico di Parma, che è riuscito nella grandissima impresa di ribaltare una stagione che, senza il suo arrivo, probabilmente sarebbe oggi priva di qualsivoglia traguardo alla portata. E giornata dopo giornata si sta infatti guadagnando una conferma che all'inizio non poteva essere considerata scontata. Anzi. Questo è importantissimo e doveroso da parte di tutti sottolinearlo, ma dal mio punto di vista (ne approfitto perché siamo nell'unico spazio in cui poter avanzare delle opinioni personali) vorrei analizzare la possibilità, l'idea, lo scenario Antonio Conte. Nome accostato all'Inter nelle ore precedenti alla sfida contro la Juventus. Ripeto, indipendentemente dal coach parmense.

Quando è rimbalzata questa voce, ho subito pensato di trovare delle conferme. E queste conferme sono arrivate, perché Suning ha realmente presentato un'offerta all'attuale tecnico del Chelsea. Insomma, tutto vero. Un bel segnale, senza dubbio. Qualcuno non la penserà in tal modo, io sposo questa scelta della proprietà, perché credo che lo status sia uno degli aspetti che più contano nello sport in generale, forse il più importante. Altrimenti non esisterebbero le categorie, le differenze. L'Inter ha alzato l'asticella degli obiettivi sul campo, sembra abbia fatto altrettanto in panchina. E Conte, beh... è indiscutibilmente al top in questo momento. Forse il migliore per le caratteristiche 'storiche' della società.

Incredibile come riesca a tirar fuori il meglio da ogni singolo. In questo senso la somiglianza con José Mourinho appare evidente. Ciò che ha fatto alla Juventus è sotto gli occhi di tutti, con la Nazionale è stato il vero valore aggiunto, al netto di un potenziale decisamente mediocre, mentre con i Blues sta dominando una delle Premier League più avvincenti degli ultimi anni (almeno sulla carta, bravi loro a renderla a senso unico). E questo partendo da una situazione difficile. Come difficile, difficilissimo sarà strapparlo a Roman Abramovič, che ha ovviamente già pensato a un ritocco dell'attuale ingaggio, con un accordo che potrebbe (dovrebbe) arrivare a campionato concluso (e conquistato). Se non prima.

Uno dei pochi, ma pesantissimi motivi che accertano la quasi impossibilità di arrivare al tecnico di Lecce, che con tanti soldi in più in tasca, un mercato sontuoso all'orizzonte e la possibilità giocare la Champions League da protagonista come potrebbe prendere in considerazioni ipotesi diverse da quella londinese? Tanti tifosi interisti, una volta appresa la notizia, hanno infatti sottolineato proprio questo. Avendo ovviamente ragione, perché in pochi al posto dell'ex Juventus interromperebbero un progetto tanto importante dopo un solo anno. E che anno. Ma il punto non è quello sopraccitato e la notizia è un'altra, ovvero il tentativo da parte dell'Inter di provare a convincerlo. Il resto sono solo supposizioni, idee o, perché no, fantasie. Al contrario, come detto, della proposta lanciata da Corso Vittorio Emanuele.

Un buon segnale, perché in netto anticipo rispetto alla conclusione della stagione la dirigenza ha pensato al meglio in circolazione. Da questo possono poi partire varie considerazioni, che comprendono sia la società stessa che, ovviamente, mister Pioli. Per esempio, nessuno all'interno del club ha smentito tale offerta, a maggior ragione a ridosso e nel post di una partita fondamentale come il Derby d'Italia. Pertanto la domanda sorge spontanea: per quale motivo ciò non è stato fatto?

Non il massimo per l'attuale allenatore, ma come si diceva lo status conta parecchio. Lo sport è così, il calcio così. Pioli è un ottimo allenatore, un grandissimo conoscitore di calcio che sta portando avanti un lavoro clamoroso all'Inter, ma Conte può essere considerato superiore. Al pari di Diego Simeone. E la sensazione personale (sottolineo il termine 'sensazione') è che l'ex Lazio rimarrebbe al proprio posto solamente nel caso in cui quei particolari nomi non si liberassero dalle rispettive panchine.

Dell'ex ct azzurro abbiamo detto, mentre per il Cholo credo i margini siano maggiori. Resterà ancora all'Atletico Madrid? Sarà stanco dopo stagioni di certo meravigliose, ma particolarmente e naturalmente logoranti? Sarà finalmente pronto per una nuova avventura? Belle domande... Dipenderà solo ed esclusivamente da lui. E qualora lo scenario fosse il secondo, da Milano potrebbe sul serio partire una telefonata. Altrimenti...

Avanti al 100% con Pioli, che ha abbondantemente dimostrato, e in pochissimo tempo, di poterci stare su una panchina così pesante dimostrando di non essere l'opzione alternativa di nessuno. Il 51enne allenatore è riuscito nell'impresa (giusto definirla così dopo la burrascosa esperienza con Frank de Boer) di creare una grandissima alchimia con il gruppo, con la società e con il popolo interista, quasi come fosse a Milano da anni. A parer mio, una sua conferma sarebbe comunque una scelta vincente. Il dubbio, però, resta: perché questo silenzio?

Sezione: Editoriale / Data: Gio 16 febbraio 2017 alle 00:00
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
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