"Il Napoli ha qualità, noi tanta qualità non ce l'abbiamo". Le parole dure di Luciano Spalletti proferite nel post 0-0 con la squadra di Maurizio Sarri hanno stupito tanti. Evidentemente, dal tecnico nerazzurro ci si aspettavano sorrisi e gioia per il pari imposto al Napoli. Ci si aspettava uno Spalletti soddisfatto totalmente per prestazione e personalità mostrate al cospetto di chi lotta per vincere il campionato. Un atteggiamento che sarebbe stato anche fisiologico visti gli ultimi due mesi abbondanti. E invece il toscano ha deciso per la strada opposta, ovvero quella del bastone e non della carota. Un po' come per lo 0-0 del San Paolo un girone fa.

Diciamolo chiaramente: quella di Spalletti è stata una frustata, una forzatura del concetto. Perché l'Inter, dinanzi al Napoli, non solo non ha sfigurato, non solo si è ritrovata a livello di compattezza, ma ha anche saputo mettere sotto in maniera alternata l'avversario. Ma è indubbio il dato oggettivo proposto dall'allenatore di Certaldo: i partenopei sono superiori per qualità tecniche ai nerazzurri. Poco da aggiungere. Critica? No, più che altro costatazione dei fatti. D'altronde, non è un mistero che il solo Rafinha sia un giocatore sopra la media a livello squisitamente tecnico. Peraltro, l'ex Barça resta chiaramente in debito di condizione e il suo rendimento non dura 90 minuti. A gennaio, sarebbe servito un Rafinha 'sano' per potenziare la rosa, ma Suning ha chiuso i rubinetti com'è noto.

Ora, quindi, non giochiamo a nascondino. E se da un lato Spalletti accresce i lati negativi per produrre una reazione nei suoi e non scadere nell'appagamento pericoloso, dall'altro va riconosciuto che una base di verità nel suo discorso esiste ed è tangibile. Quante ripartenze, dopo ottimi recuperi palla, sono state sprecate con fraseggi lenti o lanci sbagliati? All'Inter, di fatto, continua a mancare una fase, quella offensiva. In difesa la squadra è rimasta costante dall'inizio alla fine del campionato, attestandosi tra le migliori d'Italia. Davanti, invece, si vive di sprazzi e di strappi più che di qualità pure. E se l'unico in grado di modificare lo status quo è un ragazzo in prestito che non giocava da oltre un anno un problema esiste eccome.

Adesso bisognerà vedere se l'Inter tornerà ad avere quella fiducia e quella consapevolezza che la facevano rendere anche al di là delle proprie qualità come nella prima parte di stagione o se ripiomberà nella mediocrità. Insomma, si capirà se la strategia mediatica di Spalletti sortirà gli effetti sperati. "Tempo non ce n'è più, bisogna vincere le partite per arrivare quarti", Lucio dixit. E frustata sia.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 13 marzo 2018 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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