Dopo il blitz di Torino, meritato e salutato con una certa soddisfazione dai non juventini sparsi per l'Italia, i tifosi del Napoli hanno scoperto una improvvisa simpatia per l'Inter. I nerazzurri di Milano da qualche giorno risultano popolarissimi all'ombra del Vesuvio, Icardi e Perisic gli amici a cui non vorresti mai fare uno sgarbo. Qualcuno, forse, sta anche prendendo lezioni rapide per poter intonare un “O mia bela Madunina” senza sfigurare. Paradossi, estremizzazioni, ma non troppo. Inter-Juventus in un modo o nell'altro rischia di essere decisiva per la conquista dello scudetto, anche se, purtroppo, il discorso non ci riguarderà direttamente. E' chiaro che al tifoso interista non farebbe schifo contribuire con una bella vittoria al fatto che la Juve non conquisti il settimo titolo consecutivo, ma sabato è necessario che la Beneamata e i tifosi sugli spalti pensino esclusivamente ai propri interessi. Eventualmente il resto verrà di conseguenza e ci strapperà un sorriso e qualche sfottò in più verso il rivale bianconero.

A Verona, sponda Chievo, l'Inter ha vinto meritatamente una partita assai ostica contro il solito avversario che, specialmente sul suo campo, quando vede nerazzurro diventa più infido di una serpe. Da dimenticare, come a Bergamo, il primo tempo, più che buono lo scorcio della ripresa che ha visto la squadra portarsi sul 2-0 grazie ai gol di Icardi e Perisc. Da antologia l'azione che ha partorito la rete di Ivan il terribile. Nel finale, la solita mancanza di personalità nei momenti non necessariamente più difficili, ma topici della gara, ha permesso a Stepinski di segnare un gol alla Pellissier e nel recupero abbiamo rivisto la sinistra ombra di tal Cossato, colui che insieme al signor arbitro De Santis contribuì nel 2002 al più brutto cinque maggio della nostra vita. Fortunatamente per noi e sfortunatamente per gli altri, otto anni dopo abbiamo vissuto il cinque maggio più bello, perchè con la conquista della Coppa Italia contro la Roma, iniziò a concretizzarsi il Triplete.

Torniamo al presente. L'Inter a Verona è riuscita a centrare un successo fondamentale per continuare la corsa Champions anche se, come ha detto Spalletti, il punto di vantaggio che le romane vantano sui nerazzurri in questo momento della stagione rischia di essere “tanta roba”. Il tecnico di Certaldo ha però aggiunto una cosa molto importante riguardo la lotta a tre: “Dobbiamo avere la personalità di godere di questa incertezza che c'è”, il motto di Spalletti, che chiede ai suoi di alzare l'asticella sulla mentalità da mostrare quando in quattro partite ti puoi giocare gran parte del futuro. Perché entrare o meno in Champions può determinare scelte e strategie in grado di mutare il corso del club. Sabato non saranno ammesse timidezze e paure. La Juventus è uno squadrone e quando è ferita, storicamente sa reagire come poche. I bianconeri, dopo aver dato l'ennesimo addio al sogno Champions, hanno la possibilità di conquistare il settimo scudetto consecutivo, roba da leggenda calcistica. Ma per riuscire nell'impresa dovranno uscire indenni da San Siro, che, ancora una volta stracolmo, ruggirà a sostegno dei nerazzurri.

L'Inter ha i mezzi tecnici per vincere la sfida, sinora non ha mai perso uno scontro con le cosiddette big, può approfittare di una condizione fisica degli eterni rivali apparsa deficitaria contro Crotone e Napoli. Luciano Spalletti, che ha incassato l'ennesimo attestato di stima da parte della società, può dimostrare di essere il valore aggiunto in questo rush finale. Mancando Roberto Gagliardini, assenza importante dopo il varo del centrocampo con Brozovic regista moderno e Rafinha sulla trequarti, il tecnico dovrà essere bravo a individuare chi, tra Borja Valero e Vecino, possa essere più utile alla causa in una partita dove la personalità in mezzo al campo potrà essere determinante. Davanti, presumo che tornerà a trovare spazio dal primo minuto Antonio Candreva che garantisce corsa, senso tattico ed esperienza a fronte della spensieratezza ancora acerba del diciannovenne Karamoh che potra invece risultare letale subentrando a gara in corso. Poi i destini del match saranno in gran parte legati alle prestazioni di Mauro Icardi e Ivan Perisic, i due goleador dell'Inter. Il capitano nerazzurro, ventisei reti in ventinove presenze, quando vede bianconero la butta dentro spesso e volentieri, ma sabato Icardi dovrà anche giocare per la squadra, pressando e abbassandosi per dialogare con i compagni come chiede Spalletti.

Proprio contro la Juventus, Icardi sfornò una prestazione del genere la scorsa stagione quando l'Inter di De Boer vinse 2-1 in rimonta, gol di Maurito e Perisic. Il resto, come detto, lo dovrà fare lo stadio. La parte più calda della tifoseria invita ad andare tutti al “Meazza” indossando i colori nerazzurri. L'empatia squadra-pubblico a volte fa la differenza. Inter-Juventus vale molto per la classifica, vale tutto per la storia scandita dal cosiddetto derby d'Italia. Se poi una eventuale e auspicabile vittoria nerazzurra potrà servire a qualcun altro, ben venga. Ma l'Inter, sabato, il favore lo dovrà fare, in primis, solo a se stessa.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 25 aprile 2018 alle 00:00
Autore: Maurizio Pizzoferrato
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