L’Inter saluta nella giornata di oggi il Trentino e Pinzolo. Titoli di coda sul ritiro estivo, primo step della preparazione dei nerazzurri, ora proiettati all’amichevole di chiusura contro il Prato (anche se quel 'contro' stona), ma ancor di più al volo negli States (dove l'aspettano le partite, quelle vere). 

La compagine di Mazzarri è arrivata al Pineta per la prima seduta con un po’ di scetticismo e soprattutto un grande cartello di lavori in corso. Il cartello c’è ancora, ma i lavori progrediscono (il che è già positivo), mentre lo scetticismo è stato momentaneamente moderato dal mercato, quello già fatto e quello che arriverà (si spera). 

Le novità di questa stagione non erano tante, ma si sono arricchite nel viaggio in Trentino di giorno in giorno. Krhin, Vidic e Dodò i volti nuovi, M’Vila la gradita sorpresa, con la fine positiva della telenovela che lo vedeva segregato in albergo, prima in centro a Milano, poi in Val Rendena. C’è anche la difesa a 4, che non sarà un giocatore, ma potrà essere alternativa importante (visto che al momento WM la reputa tale, fidandosi del suo 3-5-2). Il tecnico la sta provando seriamente. Vidic la padroneggia e si aspetta solo di vedere il risultato sul campo. 

Ma non è tutto oro quel che luccica, i giorni passati in Trentino lasciano indicazioni positive per Mazzarri, che pian piano mette da parte i dubbi, che però ancora restano. 

Motivo per sorridere può certamente essere la difesa. Un reparto rinforzato da un Vidic già leader, esempio per il gruppo e in netto miglioramento sul campo. Si è sciolto (manca solo la firma) il nodo Ranocchia, con fascia e rinnovo in ghiaccio e Andrea pronto a raccogliere la pesante eredità lasciata da Zanetti. I tifosi sono con lui e, questa volta, si spera, anche Mazzarri. Anche Andreolli è parso responsabilizzato e pronto al rilancio, senza dimenticare uno Juan in forma straripante e in vantaggio sulla tabella di marcia stabilita dopo il significativo infortunio al ginocchio. Sarebbe davvero tutto ok solo se del gruppo facesse parte anche Rolando, o chi per lui (Balanta?). Un tassello in difesa, al netto dei buoni prospetti come Donkor e Mbaye, manca. Ma sarebbe troppo lamentarsi. 

Da qui parte una sorta di anticlimax. La mediana si è arricchita di M’Vila, in fase di rodaggio. Poi c’è Kovacic, una certezza e sempre più in rampa di lancio (anche nel cuore dei tifosi). Se Hernanes è atteso per agosto alla conferma, Obi e Krhin si sono dimostrati e si dimostreranno utili, ancora manca quell’elemento (chiesto espressamente da Mazzarri) che possa rompere il gioco avversario. Doveva essere Behrami, sarà, probabilmente, Medel. Tutti contenti. Però non si può ignorare come in fase di uscita ci sia un totale stallo, in un reparto che presto vedrà aggregarsi Alvarez, Guarin e Taider. Non indispensabili, sul mercato apertamente, ma fermi (e nemmeno con troppa voglia di fare le valigie, come anche Kuz). Due settimane per risolvere i nodi (in entrata), fino al 2 settembre per fare cassa (in uscita). Almeno gli esterni, con l’arrivo di Dodò, sono a posto. E il brasiliano darà filo da torcere al neo vice-capitano Nagatomo. 

Il cantiere Inter resta aperto, anzi apertissimo in attacco. Due le certezze: Icardi e Palacio, assente negli Usa (tre con Bonazzoli che non è un giovane qualunque). Il resto, e non è poco, rimane vuoto, solo dubbi. Botta non ha praticamente fatto metà ritiro e comunque vuole spazio che all’Inter non troverebbe. Jovetic, Cerci, Lamela e quant’altro sono sogni, senza cedere e fare cassa, destinati a restare tali. Solo che il tempo passa e il preliminare si avvicina. Il botto davanti, se ci sarà, sarà quello che chiuderà il mercato (la dirigenza vorrebbe evitare il ripiegamento sui piani B). Il problema è che davanti, almeno a sensazioni, serviranno due innesti (Mazzarri sta provando anche il 4-3-3). Magari una seconda punta. Ad oggi sono voci, dubbi che continueranno anche negli Usa, con i soli Icardi e Bonazzoli presenti. Saran pure due certezze, o quasi, ma sembra poco. 

Si chiude così il ritiro (l’ultimo?) dell’Inter a Pinzolo. Arrivata work in progress, uscita con certezze e ottimismo, ma con ancora qualche dubbio. Un reparto è a posto, o quasi, ma per completare la squadra ci sarà ancora da lavorare, dentro e fuori dal campo. Almeno l'obiettivo sarà davvero provare a migliorare, a centrare la zona Champions. Quello che tutti si aspettano ma che nessuno osa ammettere...
 

Sezione: Editoriale / Data: Dom 20 luglio 2014 alle 00:00
Autore: Luca Pessina / Twitter: @LucaPess90
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