Dopo l'Inter Social Night, ecco la Brozo Social Week. Quel ragazzo riservato e introverso, che ha (ri)conquistato i tifosi nerazzurri a suon di prestazioni da 8 in pagella, si è svestito della propria timidezza per caricare l'ambiente in vista del match più importante della stagione. Lo ha fatto come fanno tutti, dalle persone comuni ai cosiddetti 'vip': tramite social. In particolar modo il suo profilo Instagram è diventato, da lunedì, il campo di gioco perfetto per stuzzicare gli avversari e iniettare adrenalina ai supporter nerazzurri, che, intanto, hanno risposto con un sold out da record per il derby d'Italia in programma sabato. L'inizio di settimana, giorno di dramma per i lavoratori di rientro al lavoro dopo il weekend, è stato accompagnato con una promessa: "Non esiste altro pensiero nella mia testa! Sono già lì sabato sera a San Siro! Sarò su ogni palla, in ogni spazio del campo. Meno cinque alla partita EPICA", d'obbligo il rimando al suo soprannome. Ci sta.

Poi è arrivato il martedì, con "Lo faccio o non lo faccio? ESKERE", didascalia di un'immagine che lo ritrae appena dopo aver scagliato il tiro che gli ha permesso di segnare contro il Cagliari a San Siro. Mercoledì e giovedì non son stati da meno: "Testa bassa e concentrazione. Solo una grande squadra motivata può fare imprese epiche. Forza!" e "Essere un giocatore dell'Inter vuol dire entrare in campo e dare l'anima ed è quello che farò sabato sera". Le Stories e i commenti sotto le foto condivise, poi, sono tutto un programma. Accompagnato dall'amico Francesco Facchinetti, i due tengono alto il mood dei loro seguaci con una leggerezza mista a serietà che in qualche modo nasconde - a fatica - la tensione prepartita. Il centrocampista croato, è bene dirlo, ha sfruttato il  Instagram anche per condividere momenti privati passati in compagnia di moglie e figlia, "la cosa più bella che poteva capitarmi nella vita".

Il Marcelo Brozovic mattatore dei social è una novità assoluta: la seconda vita nerazzurra gli sta dando entusiasmo e brio, fondamentali per il morale e la fiducia in se stessi, oltre che per l'ambiente e i compagni che possono cavalcare l'onda dell'enfasi generale per superare un avversario ostico come la Juventus. Il guaio, come per ogni cosa, è l'esagerazione. Il croato è passato dal 'minimo sindacale' al 'Chiara Ferragni spostati' nel giro di una settimana scarsa. Eccitante, come dicevamo, ma pericoloso. Sabato arriva a Milano una Juventus ferita e silenziosa, che rischia di veder sfumare il grande obiettivo stagionale, magari proprio per mano dei rivali storici della Beneamata, che ha passato i giorni antecedenti al match a difendersi da quanto scritto dai media e dai suoi tifosi, particolarmente agitati dopo la sconfitta col Napoli. I social stanno parlando da cinque giorni, ora spetta al campo tramutare le parole in fatti: in caso di prestazione al di sotto delle aspettative create in settimana, la figura del classico, e comunemente identificato come tale, baüscia milanés, sarebbe di quelle... epiche. 

Sezione: Editoriale / Data: Ven 27 aprile 2018 alle 00:00
Autore: Filippo M. Capra / Twitter: @FilippoMCapra
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