Un mercato di assoluto livello, i tifosi dell'Inter devono essere orgogliosi e soddisfatti di quanto fatto dalla società durante una sessione molto importante, anche se qualche piccolo rammarico rimane. Bene, benissimo le scelte e le trattative condotte, un po' meno il tempismo e le tempistiche per quanto riguarda alcune decisioni. Direi tre in particolare. Ma andiamo per ordine.

Al netto dei paletti relativi al Financial Fair Play, sono arrivati Cristian AnsaldiJoão Mário, Ever Banega, Gabriel Barbosa Almeida e Antonio Candreva (solo qualche sgambata per Caner Erkin) Terzino di affidamento il primo, caro ma giovane e già pronto per il grande calcio e perfetto per il 4-3-3 di Frank de Boer il portoghese, 'genio' tecnicamente meraviglioso l'ex Siviglia (forse un po' 'anarchico' tatticamente), arrivato a Milano da svincolato, non dimentichiamolo (applausi per il club). Il classe '96 di São Bernardo do Campo è invece una bella e intrigante scommessa, forse un po' costosa, ma sicuramente affascinante. Inutile, invece, esprimersi sull'azzurro. Semplicemente perfetto nel ruolo di esterno destro offensivo.

Il primo dubbio, che sta forse complicando il lavoro del nuovo allenatore, consiste nella gestione Roberto Mancini. In fin dei conti, più passavano i giorni e più l'addio si avvicinava, anche se il diretto interessato ha cercato in ogni modo di andare avanti, perché quella è sempre stata la sua assoluta priorità. La società avrebbe potuto anticipare i tempi ed essere chiara sin da subito, per evitare di ritrovarsi con una nuova guida tecnica a pochissimi giorni dall'inizio del campionato. Un rischio. Rimpianto numero uno. Ma tant'è, mi sono già espresso più volte sulla questione e non serve ritornarci. Andiamo oltre.

Serviva un terzino e non è arrivato. Credo che, detto dell'argentino ex Genoa, per completare il reparto manchi un altro interprete di livello e in grado di ricoprire il doppio ruolo (centrale ed esterno), con la società che ha operato e sta operando anche in questo senso. Per Stephan Lichtsteiner è stata durissima sin dal primo momento (a parer mio, però, meglio così. Troppi i chilometri percorsi a Torino per un esterno quasi 33enne), mentre per Matteo Darmian non ci sono stati margini di manovra con il ManU. Costoso Domenico Criscito (lo Zenit San Pietroburgo chiedeva almeno 10 milioni di euro), resta invece in piedi l'opzione Martín Cáceres.

Svincolato, l'ex Juventus potrebbe comunque arrivare nei prossimi giorni, anche se in Corso Vittorio Emanuele nutrono dubbi per la sua tenuta fisica (il problema al tendine d'Achille è alle spalle e può essere considerato pienamente recuperato), mentre sull'ingaggio si può lavorare. Duttile, con esperienza internazionale e abituato a vestire maglie importanti, al netto dell'esborso economico per il cartellino (nullo) credo che tale opzione sia la migliore. Insomma, sarebbe quella 'ciliegina' che ancora manca.

L'uruguaiano aspetta, si allena in solitaria a Como e vuole Milano, proprio come Maicon Douglas Sisenando. Tra i due meglio il primo, soprattutto per una questione anagrafica ('87 contro '81). Il club farà le valutazioni del caso per entrambi, tanto fisiche quanto economiche (il brasiliano potrebbe accontentarsi di un annuale a circa 1 milione di euro). Allo stato attuale delle cose, però, senza alcun inserimento nel reparto, questo il rimpianto numero due.

L'attenzione ora è riposta sulla UEFA, con gli accordi vigenti che obbligano la società a presentare 22 effettivi da iscrivere all’Europa League, ma la lista dovrà avere un pareggio di bilancio. Al momento, rischiano il 'taglio' Geoffrey Kondogbia e i nuovi João Mário e Gabigol, con la posizione di Candreva in dubbio. Pagato 25 milioni di euro (22 milioni più 3 di bonus), l'ex Lazio sarebbe stato salvato - solo per fare un esempio - dall'eventuale cessione di Marcelo Brozovic, il cui valore è pressappoco identico a quello del nazionale italiano. Problematiche e possibili rinunce europee. Rimpianto numero tre.

A proposito dell'ex Dinamo Zagabria, vedremo se l'addio è stato semplicemente posticipato a gennaio, oppure se l'Inter punterà con decisione su di lui. Quel che è certo è che il club ha provato a piazzarlo al miglior offerente, per rientrare in parte dalle spese fatte. Di proposte, però, non ne sono arrivate molte e quelle reali non hanno trovato il gradimento della dirigenza nerazzurra (Juventus in primis). Questo è quanto, vorrà dirà che FdB avrà a disposizione un'ulteriore e preziosa, preziosissima risorsa per il proprio centrocampo, come per l'attacco con uno Stevan Jovetic ancora nerazzurro dopo il mancato accordo con la Fiorentina.

Il mercato è materia complicata e non è assolutamente facile raggiungere gli obiettivi prefissati. La UEFA non ha mollato, ma l'Inter ha risposto operando con grandi cifre e su più fronti. Difficile, quasi impossibile per i tifosi interisti non essere felici, con una rosa ampia e di valore che si candida seriamente ad essere la migliore dopo quella della Juventus, che ovviamente va considerata come la favorita per lo Scudetto. Starà alle altre big ribaltare qualsivoglia pronostico.

Nonostante qualche rammarico, quindi, questa può essere sicuramente giudicata come una delle sessioni di mercato più importanti che la storia recente dell'Inter ricordi. E dalla scrivania, dagli accordi raggiunti e dalle trattative concluse positivamente, l'entusiasmo ora dovrà nascere da quello che i calciatori mostreranno sul campo. In fin dei conti, l'aspetto che conta veramente, più di tutto e di tutti. Perché la Champions League è un traguardo troppo, troppo importante per non essere raggiunto anche in questa stagione.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 01 settembre 2016 alle 00:00
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
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