Di questi tempi emettere un giudizio sull'Inter è un compito inattuabile, a causa delle sfaccettate vicende che attraversano la società e impediscono di avere un'opinione al netto. Al lordo invece si può dire che le amichevoli vanno alla grande, addirittura con un trofeo come la Champions Cup, portato a casa; il calciomercato invece non è comprensibile e le questioni societarie si sviluppano con una logica indubitabile ma senza sottotesto.
Personalmente guardo l'Inter vivendo alla giornata, con quel filo di speranza, appeso a qualche bene informato che in questi mesi mi diceva: "guarda che i cinesi quando si muovono lo fanno sempre in modo importante, lo fanno per dominare" e altri da cui mi sono bevuto l'indiscrezione di un calciomercato che sarebbe stato epocale. La prima buona notizia, tutt'altro che trascurabile, viene dall'andamento imprevisto delle amichevoli: disastrose o mediocri nelle ultime stagioni, particolarmente avvincenti quest'anno. Naturalmente abbiamo messo tutti mano agli estintori, per spegnere l'entusiasmo del primo che si azzardava a pronosticare una stagione fantastica per tre partite vinte. C'è da registrare invece la sorprendente propensione al palleggio e un'intensità di gioco di alto livello perché, anche se si tratta di un'amichevole, non batti Bayern, Chelsea e Lione se non hai un ottimo bagaglio tecnico e un'organizzazione di gioco di spessore.
Spalletti dunque sta facendo un lavoro promettente, quasi troppo, al punto da essere costretti a rivisitare la scorsa stagione per capire come mai questa, nonostante i pochissimi cambiamenti, stia producendo degli effetti apparentemente diversi. Il dato di fatto è che la scorsa stagione è stata fatta una preparazione nel modo peggiore possibile, con quattro tecnici cambiati e un Mancini in aperto contrasto con una società che non gli dava udienza, una tournée organizzata con mezza squadra, di cui alcuni primavera e troppe partite (argomento toccato dallo stesso Spalletti che ha ufficializzato il cambio di strategia già dalla prossima stagione), l'arrivo di un tecnico che non conosceva niente di Inter e campionato, il tribolatissimo rinnovo contrattuale di Icardi e altre questioni che hanno contaminato completamente l'andamento della stagione.
Nessuna giustificazione ma proprio nessuna invece, per l'atteggiamento indisponente, soprattutto nell’ultimo quarto di stagione, di troppi giocatori ancora presenti in questa rosa. Probabilmente è vero che l'Inter dell'anno scorso voleva molto di più, al punto da non essere necessario praticare una rivoluzione per riportarla in Champions. Dev’essere questo il principio che ha rivisitato la campagna acquisti nella sua emanazione. Può darsi che sia vero ma i valori umani non entusiasmanti restano quelli dello scorso anno. Intanto Spalletti ha colto quel problema atavico di una squadra incapace di tenere la tensione alta per tutta la partita, al punto da non avere mezze misure e cadere in strapiombi tecnico tattici da squadra dilettantesca per interminabili minuti. C'è comunque stata una grande differenza nel ritmo gara della partita con il Bayern, rispetto a quella molto blanda praticata con il Chelsea.
Bravo Borja Valero, interessante Skriniar, notevole Eder e se Kondogbia non avesse fatto quella autorete da Mai dire gol, probabilmente sarebbe stato percepito come una delle sorprese più liete di questo precampionato. L'altra faccia però è un calciomercato improvvisamente votato alla permanenza di Perisic, così come quella di Jovetic almeno per sua volontà. C'è anche la possibilità di un Joao Mario al Paris Saint Germain, in cambio di soldi e un giocatore importante sulla fascia (Aurier). E poi ancora un innesto in difesa, l'arrivo di Vecino, il lavoro su Keita qualora Perisic lasciasse l'Inter e l'attesa per le condizioni di salute di Schick. Sono tanti, troppi cambiamenti, quando mancano solo 20 giorni all'inizio del campionato e, a prescindere dalla tempistica con cui verranno effettuate le ultime cessioni e acquisti si tratta ormai ufficialmente di un calciomercato ben al di sotto delle aspettative. La stagione potrà anche andare bene e l'Inter qualificarsi in Champions League, Spalletti potrà anche confermarsi un grande allenatore e questo credo lo abbia già dimostrato in passato, Sabatini e Ausilio saranno due ottimi dirigenti e la società potrà anche risultare efficace e valida. Tuttavia era stata promessa o ventilata una campagna acquisti di ben altro tenore. Non c'era problema, era sufficiente che ci fosse trasparenza invece di parlare di grandi investimenti e colpi promessi. L'ultimo ancora possibile è Vidal mentre Di Maria sembra improvvisamente essere andato in dissolvenza.
Negli ultimi giorni è trapelata la notizia di un governo cinese che prima ha permesso di investire all’estero ad alcune aziende come Suning, poi le ha messe al laccio. Il neo amministratore delegato dell’Inter Alessandro Antonello dice di aver ricevuto rassicurazioni. Il paradosso dell'Inter, in definitiva, è che disattendendo le promesse di calciomercato fatte quest'anno può mantenere quelle mancate dell'anno scorso.
Amala
Autore: Lapo De Carlo / Twitter: @LapoDeCarlo1
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