Financial Fair Play. Tre parole spaventose da utilizzare a uso e consumo in base al contesto preso in esame. Dal 2009, anno dell'introduzione da parte della Uefa del progetto che qualcuno ha erroneamente interpretato come equo e solidale, le squadre del Vecchio Continente, due delle quali del suolo patrio, hanno cominciato a convivere poco urbanamente con quella che è diventata molto presto una limitazione ai sogni di un popolo che ha sempre vissuto il calcio come un mondo a parte in cui tutto è possibile.
Quest'ultimo assioma, negli ultimi tempi, ha perso fatalmente valore agli occhi di Inter e Roma, primi club italiani a sperimentare sulla loro pellaccia le sanzioni del massimo organismo del calcio europeo: multe, limitazioni della rosa e cessioni coatte di top player hanno assunto subito le sembianze di veri e propri dazi da pagare per rimanere a galla nel calcio che conta, per sopravvivere in un sistema di valori che nel frattempo ha smesso di contemplare le vittorie ottenute grazie a 'soluzioni rapide' portate dagli antichi mecenati molto cari alla nostra Serie A.

Nemmeno il facoltoso gruppo Suning, pur maestoso nella definizione spallettiana, può passare indenne in mezzo alle regole ferree del piano varato da Michel Platini, almeno fino al 30 giugno, data nella quale il club di Corso Vittorio Emanuele II dovrà raggiungere il pareggio di bilancio in ottemperanza al Settlement Agreement stipulato nel 2015 da Erick Thohir. Dopo questa deadline – Paolillo dixit – l'Uefa, che ha tutto l'interesse ad attirare nuovi investitori nel mondo pallonaro, accoglierà con favore le future intenzioni del colosso di Nanchino in materia di mantenimento futuro del Financial Fair Play.

Nessuna spesa fuori budget, però, perché si è liberi di operare sul mercato solo in base alle entrate e ai ricavi. Questione cardine, quest'ultima, che apre un capitolo cruciale sui piani futuri della società di Zhang Jindong: la 'scusa' legata alla necessità di mettere in ordine i conti non decadrà magicamente alla fine del mese, semplicemente si uscirà finalmente dall'impasse del dover raccontare la solita storiella recitata dei -30 milioni come Spada di Damocle che sta tenendo fermo il mercato dell'Inter.

In questo scenario, inoltre, il FFP è un ottimo strumento utile a confondere le acque, dato che è praticamente impossibile discernere tra una eventuale cessione realizzata per ragioni squisitamente finanziarie da un'altra di ordine tecnico; in questo tipo di territorio, per almeno un'altra settimana, continueremo a domandarci se l'Inter sta perdendo Ivan Perisic per farsi bella agli occhi del Club Financial Control Body oppure perché il croato si è accordato da mesi con lo United e vuole andare a fare un Erasmus calcistico in Premier agli ordini del prof. José Mourinho. Per le prossime ore sentiremo supposizioni di qualche sedicente esperto che proverà a far passare il concetto secondo il quale alcuni compratori cercheranno di prendere per il collo Walter Sabatini e Piero Ausilio facendo leva sul loro bisogno impellente di cedere. Il duo più strano dell'estate mercantile, tra l'altro, sa bene che non può avanzare pretese fuori dal mondo per esuberi di una rosa che si è resa protagonista di una svalutazione senza pari, ma nel frattempo rivendica il diritto di far rispettare ogni tipo di accordo in essere, senza fare sconti.

Tolto proprio Ivan il Terribile, il cui valore economico magari potrà essere sceso impercettibilmente, gli altri ex imprescindibili della rosa ora costano meno di quanto valevano appena un anno fa, eccetto uno che, miracolosamente, potrebbe generare un clamorosa plusvalenza da un anno all'altro: stando ai ben informati, incoraggiati anche dalle parole del suo agente Marcelo Simonian, il Siviglia ha già comprato il biglietto di ritorno (alla modica cifra di nove milioni di euro) a quel Banega che solo un anno salutava il Ramón Sánchez-Pizjuán come free agent. Stortura di una sessione estiva in cui lo stesso club andaluso fatica a pagare il riscatto dell'altro esubero di lusso Stevan Jovetic, il cui costo del cartellino da solo - alla cifra pattuita a gennaio - potrebbe sanare buona parte il segno meno a bilancio della Beneamata. Intanto, nell'attesa che l'hashtag #InterIsComing regali altre sorprese dopo l'annuncio come neo tecnico di Luciano Spalletti, ora il trending topic del mese continua ad essere FFPIsComing. Salito prepotentemente in cima alla classifica dei temi più dibattuti dal mondo Inter proprio per 'merito' dell'uomo di Certaldo che ha ammesso: "Cercheremo, con le regole del fair-play finanziario e dopo qualche uscita, di mettere mano alla nostra rosa per migliorarla". 

Sezione: Editoriale / Data: Ven 23 giugno 2017 alle 00:00
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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