Sarebbe assurdo incolpare Pioli per qualcosa. Assurdo anche solo pensarlo, perché il tecnico emiliano è stato capace in pochissimo tempo di ribaltare una stagione a dir poco maledetta e disastrosa, portandola dall'essere inutile e senza più alcun traguardo importante alla portata a clamorosamente interessante. Perché oggi il terzo posto Champions League fino a poco tempo fa utopico dista solamente tre punti. Incredibile, a dir poco.

Nonostante sia deluso per la prestazione offerta contro la Lazio e non sia d'accordo per qualche scelta nella formazione iniziale, non voglio soffermarmi sull'analisi di determinate scelte, bensì vorrei lanciare un monito, una personalissima considerazione che a parer mio sarebbe importante valesse per l'intera seconda parte di campionato. La squadra titolare c'è e questo è ormai appurato, ma in mediana non c'è ancora totale chiarezza: bisogna individuare definitivamente i due titolari in mezzo e il trequartista. Gli altri, nonostante siano giocatori di valore, pronti solamente in caso di necessità. E qui il quesito sorge spontaneo: chi fuori?

Le valutazioni sono soggettive, ma faccio fatica a considerare Kondogbia in vantaggio rispetto alla concorrenza interna. Nell'ultimo periodo ha offerto prestazioni confortanti (comunque nulla di clamoroso), ma niente di paragonabile con il livello di Brozovic e l'impatto di Gagliardini. La sensazione è che il francese abbia paura della giocata e senta la pressione del 'Meazza'. L'esatto contrario per il croato e l'ex Atalanta.

In particolare, sono rimasto piacevolmente sorpreso da quest'ultimo, che ha mostrato sin da subito grande personalità, giocando a testa alta e senza il timore di osare: conclusione in porta, lancio lungo e stacco di testa. Bravo, grande acquisto. Tantissimi soldi per il cartellino, ma sicuramente ben spesi. Brozo non ha invece bisogno di presentazioni. Quando è in giornata è giocatore di altra categoria. Al netto di questa analisi, scontata per me la coppia davanti alla difesa.

In mezzo al tridente alle spalle di Icardi spazio a Joao Mario, il valore aggiunto di questa Inter nelle ultimissime settimane. Forse il ruolo di trequartista non è l'ideale in base alle sue caratteristiche (continuo a pensare che farebbe ancora meglio con più campo a disposizione, partendo da dietro), ma le sue intuizioni sono spesso uniche. E al momento sarebbe improponibile un'esclusione del portoghese. Anche perché Banega continua a faticare parecchio (oggi è difficile non considerarlo una delusione).

Mi sbaglierò, ma Kondo è indietro rispetto ai tre sopraccitati. Per qualità tecniche, personalità e abnegazione tattica. Questo il mio 'titolarissimo' centrocampo. Che spero di vedere sempre, o quasi, da adesso fino a fine stagione. Per il resto, invece, pochi dubbi: Miranda-Murillo coppia centrale (eventualmente, sempre pronto Medel), con D'Ambrosio e Ansaldi terzini. Mentre Candreva e Perisic sono i padroni assoluti dei due out esterni.

Questa la squadra-tipo, lo 'zoccolo duro' che deve archiviare immediatamente il ko in Coppa Italia e rituffarsi in clima campionato senza alcun blocco psicologico derivante dalla gara contro la Lazio. Perché questo campionato è diventato sorprendentemente interessante per l'Inter, chiamata allo 'Stadium' a centrare una grande impresa. È il momento decisivo, niente turnover. Questi gli 11 e avanti con loro.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 02 febbraio 2017 alle 00:00
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
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