"Ecco lo sapevo. Anche quest’anno mai una gioia”. “Se si perde con una squadretta come il Sion dove vogliamo andare in Champions League? Meglio non partecipare”. “Nainggolan si è già rotto, ci hanno rifilato na’ sola”. “Rosa scarsa”. “Pure Spalletti però, non è che mi sembri poi così bravo”. Io rispetto sempre le opinioni altrui. Non sono il depositario di nessuna realtà. Non pretendo di aver ragione per forza. Se penso di aver sbagliato chiedo scusa. Poi però quando leggo sui social certi commenti, come quelli riportati all’inizio dell’articolo, mi innervosisco parecchio. Prima credevo si trattasse solo di haters, pseudo tifosi di squadre rivali, a cui piace mettere zizzania. Poi però ho capito che non è del tutto così. Ci sono davvero supporters nerazzurri che al termine della sfida dell’altro giorno persa contro gli svizzeri hanno iniziato aspramente a insultare di fatto un po’tutti. Dai giocatori alla società, passando per l’allenatore.

Ragazzi, siamo seri. Datevi una calmata. È vero che l’Inter non ha giocato bene. Concordo anche sul fatto che i calciatori siano dei professionisti lautamente pagati e che quindi debbano meritarsi in ogni mese dell’anno la pagnotta. Ma criticare per il gusto di farlo, perché di questo si tratta, anche no. Siamo a metà luglio. Alla seconda uscita stagione. Non sono un medico né un preparatore sportivo. Ma quei carichi di lavoro che si effettuano a inizio preparazione pesano e contano qualcosa. È normale che qualcuno possa essere imballato. È lapalissiano che tra una squadra pronta a iniziare ufficialmente l’annata e un’altra invece i cui componenti erano al mare solo sino a dieci giorni fa ci sia un’enorme differenza. Boh. Non mi sembra neanche ci sia molto da spiegare.

A volte penso ci sia quasi un senso masochistico che porta taluni sostenitori (anche se in questo caso tale termine è un ossimoro) a voler essere negativi a priori. Tafazzisti di professione pronti poi a essere i primi a salire sulla barca quando arrivano gioie stile “Gol di Vecino, Lazio battuta all’Olimpico. Ci vediamo nell’Europa che conta”. Ognuno è libero di professare la propria fede calcistica come meglio crede. Ma non vi è dubbio che sarebbe meglio aspettare per certi commenti e malignità. Tanto mica vi danno un premio per quell’eventuale: “Eh, ma io l’avevo detto”. A chi ha memoria corta ricordo che la Juventus di Allegri perse il primissimo test per 3-2 contro il Lucento, una compagine di dilettanti. E poi rischiò di vincere tutto.

Per quel che mi riguarda sarò il primo a criticare l’Inter, o qualsiasi altra squadra italiana, qualora non dovesse rispecchiare le attese. Prestazioni dei giocatori. Decisioni dell’allenatore. Scelte di mercato della società (a proposito, diamo un’accelerata se possibile alle cessioni e ai possibili innesti). Di sicuro non mi morderò la lingua. Né eventualmente sarò tenero. Ma iniziare adesso, dopo un match che davvero ha infinite attenuanti, anche no. Io non ci sto. Per me parlare di crisi Inter adesso è una cazzata pazzesca.

VIDEO - RAFINHA: "ESPERIENZA ALL'INTER SPETTACOLARE. E I TIFOSI..."

Sezione: Editoriale / Data: Ven 20 luglio 2018 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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