Marcelo Brozovic ed Ever Banega: delusioni, per motivi diversi. Con l'amaro in bocca ho deciso di dedicare queste righe a due giocatori che, molto probabilmente, saluteranno l'Inter. Quasi nel silenzio. Chi ormai ad ore (per l'argentino manca solo l'annuncio ufficiale), chi prossimamente (il croato). E vorrei iniziare questa analisi proprio da quest'ultimo, al quale muovo più di un'accusa. Sicuramente maggiori rispetto al Tanguito.

Ho sempre apprezzato il calciatore, soprattutto durante la gestione Roberto Mancini: tecnica, colpi e quella grande e preziosa duttilità tattica che ha permesso alla squadra di cambiare modulo in varie occasioni. Anche a gara in corso. E in un preciso momento ho pensato che la società fosse realmente riuscita a fare un grande colpo andando a scovare uno dei migliori giovani in circolazione: come non ricordare la gara di Coppa Italia contro la Juventus a Milano? Un match super del classe '92 di Zagabria, rimasto purtroppo uno dei pochi.

Nei mesi successivi (in particolare nella passata stagione) troppe volte abbiamo assistito ad atteggiamenti sbagliati, negativi. Non consoni a un calciatore che dovrebbe essere attaccato, se non proprio alla maglia, perlomeno alla prestazione e al risultato. A tal proposito, inevitabile far riferimento alla gara interna di Europa League contro l'Hapoel Be'er Sheva: sconfitta clamorosa per 2-0, vuoto generale e croato sostituito proprio da Banega. Nelle ore post-match Frank de Boer decise poi di estrometterlo dalla rosa, evidentemente parecchio infastidito per alcuni comportamenti, negativi, extra-campo.

L'estate di un anno fa sembra oggi lontana anni luce: all'epoca il suo agente Miroslav Bicanic pretendeva un importante rinnovo di contratto (poi formalizzato il 7 dicembre successivo) con tante voci (reali?) che lo accostavano a top club europei. E a Milano puntavano a ottenere cifre pesanti, almeno 35 milioni di euro, probabilmente 40. Utopia oggi. La clausola da 50 milioni di euro valevole solo per l'estero stona, e molto, rispetto al rendimento offerto.

Oggi si parla di Zenit San Pietroburgo, Everton e Spartak Mosca. Non di Chelsea e Bayern Monaco. Vedremo cosa diranno le prossime settimane di mercato. Il giocatore vorrebbe andare via, in Corso Vittorio Emanuele stanno cercando di cederlo al meglio. Non sarà facile, logica conseguenza di un'annata da dimenticare. Per prestazioni e atteggiamento. Anni fa giocatori del genere non avrebbero trovato spazio nell'Inter.

Come accennato in apertura, una delusione anche Banega. Ma il discorso a lui relativo non può essere da copia-incolla rispetto a Brozo. Riponevo in lui grande fiducia, lo consideravo un grande colpo essendo arrivato da svincolato, ma in campo si è visto solo a intermittenza. Aveva ragione il Mancio, che di calcio ne capisce: troppo anarchico tatticamente e di difficile collocazione, devo oggi ammettere che con troppa fretta ne ho applaudito l'arrivo. Caratteristiche sì importanti, ma evidentemente non adatte per la Serie A. Meglio in Premier League, ancor di più in Liga. Il torneo in cui farà ritorno prendendosi gli applausi del 'Sanchez-Pizjuan'.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 29 giugno 2017 alle 00:00
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
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