"Vincere aiuta a vincere": un ritornello che era tanto caro a Roberto Mancini e che diede il via al ciclo della seconda Grande Inter della storia, quella capace di comandare in Italia e in Europa. "Vincere aiuta a vincere" non è solo un modo di dire, ma – soprattutto nel calcio – è una sacrosanta verità. La vittoria ti dà consapevolezza, fiducia, garanzie. E, al contempo, intimorisce e condiziona l'avversario. Basti pensare a cosa accade con la Juventus nei confini nazionali: una squadra tutt'altro che perfetta ma descritta tale per così tanto tempo e da così tanti addetti ai lavori che spesso e volentieri arriva al successo quasi per inerzia. E allora guai a snobbare la Coppa Italia, un trofeo che – proprio come hanno insegnato i primi anni manciniani – è in grado di rappresentare una tappa determinante per la crescita di squadra.

Stasera l'Inter scenderà in campo contro il Bologna negli ottavi di finale e Stefano Pioli è stato piuttosto chiaro: c'è la possibilità di arrivare in fondo con appena quattro partite, una chance da non fallire. Perché se lo scudetto appare impossibile e se l'Europa League è stata già gettata alle ortiche, adesso il palcoscenico della Tim Cup resta l'ultimo a disposizione per regalare a Suning una coppa utile e non poco in ottica futura.

Gli investimenti cinesi sono stati e saranno ingenti a 360 gradi. Alimentare l'entusiasmo con un trofeo in più in bacheca non sarebbe affatto male. C'è un gruppo da consolidare, un'identità di squadra da costruire: cosa meglio di alzare al cielo una coppa? In fondo, è il percorso stesso dell'Inter da quando in panchina c'è Pioli a confermare ulteriormente questa tesi. Vittorie su vittorie che hanno rasserenato l'ambiente e dato al gruppo quella autostima che pareva inarrivabile. Lo si vede negli occhi di gente come Kondogbia, D'Ambrosio, Eder, Murillo, Brozovic e Banega, autori di prestazioni ottime dopo periodi bui e dopo essere stati oggetto di critiche spesso anche eccessive. Adesso la squadra prende forma e sostanza, rivaluta ex punti deboli, assorbe nuovi innesti senza crisi di rigetto (Gagliardini subito super) e comincia davvero a incutere timore ai propri avversari.

"Sicuramente è una vittoria da Inter, ed è più bello così. Quando si soffre per raggiungere la vittoria è più bello", ha detto Pioli dopo il 3-1 in rimonta sul Chievo. Le stesse parole che spera di poter ripetere anche dopo la partita di stasera. Perché "vincere aiuta a vincere". Perché l'Inter vuole vincere.

 

PS: Rosa era interista, oltreché la madre di mia moglie. Senza retorica, ma con tanto affetto mi piace pensare che i legami abbiano sempre un significato e non si spezzino con gli addii. Come dicono gli Editors: "Every little piece in your life will add up to one. Every little piece in your life will mean something to someone".
Ciao Rosse'.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 17 gennaio 2017 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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