Ancora tu, non mi sorprende lo sai. Non servono certamente doti di chiaroveggenza per sapere che il refrain che balena nella testa dei giocatori dell'Inter Primavera, a poche ore dalla finale con la Roma valida per la Supercoppa italiana 2016 di categoria, sia tale e quale alla prima strofa che apre il famoso singolo datato 1976 dell'indimenticabile Lucio Battisti.
Sì, perché sarà il grande classico del calcio giovanile ad assegnare il primo trofeo stagionale, una non notizia negli anni in cui i due Settori giovanili più floridi del belpaese hanno fatto mostra dei migliori risultati in termini di continuità. Da una parte i giallorossi campioni d'Italia, dall'altra i nerazzurri detentori della coppa nazionale: in palio il titolo di Supercampione della stagione 2015/2016, da disputarsi nello splendido teatro dell'Olimpico. L'impianto capitolino assumerà per una notte le sembianze del Colosseo, arena nella quale si affronteranno 22 gladiatori, per quella che è stata definita da uno dei protagonisti, il tecnico dell'Inter Stefano Vecchi, una 'battaglia'. La connotazione di questo termine, utilizzato nella maniera più appropriata possibile dall'allenatore orobico, rimanda alla sfida di campionato dello scorso 2 ottobre, quella in cui Pinamonti e compagni furono respinti con perdite da Trigoria con un 2-0 che brucia ancora nelle vene. Impossibile, in questi termini, non parlare di rivincita, soprattutto se si considera che quella era la prima occasione di vendetta dall'epilogo amarissimo scaturito dalla lotteria dei calci di rigore del 31 maggio, con la squadra di Alberto De Rossi che vide spalancarsi davanti a sé le porte dello scudetto, poi conquistato grazie alla vittoria sulla Juve in finale.
Gli unici reduci di quella sfida beffarda sono sei: Zonta, Gravillon (titolari) Di Gregorio e Carraro (in panchina), Pinamonti e Bakayoko (subentrati rispettivamente al 59'' e all'80') Scommettiamo che quest'ultimo sarà il più avvelenato, così come ha dato a far intendere con le sue dichiarazioni pre-partita: "Abbiamo perso due settimane fa in campionato e questo deve essere un motivo in più per andare lì, sputare sangue e provare a vincere la partita", le parole dell'arciere nerazzurro di Cles. 
Ma la storia degli scontri diretti non arride solo ai capitolini: il 9 gennaio scorso, per contraltare, erano stati i baby nerazzurri ad estromettere ai quarti di finale della Tim Cup gli storici avversari: 2-0 senza diritto di replica griffato Baldini e Pinamonti.
Insomma, il quarto incrocio in pochi mesi tra i due pesi massimi della categoria Under 19 ha tutta l'aria di essere la bella, se non altro perché di mezzo – come mai prima d'ora – c'è anche il luccichio seducente di un trofeo, vinto una sola volta nella storia dalla Lupa e mai dalla Beneamata. Per l'Inter sembra giunto il tempo di mettere le mani sul premio solo sfiorato in altre tre circostanze: ragazzi, conquistatela. Per entrare, a modo vostro, nella storia. 

Sezione: Editoriale / Data: Ven 28 ottobre 2016 alle 00:00
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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