Chi l'avrebbe mai detto, sino a poco tempo fa, che Marcelo Brozovic avrebbe influito talmente tanto in positivo da 'costringere' l'Inter a rivedere alcune strategie di mercato? Nessuno. Eppure quel che è successo dalla partita di ritorno col Napoli ha provocato proprio queste conseguenze. L'essere stato posizionato davanti alla difesa, consegnandogli la regia del gioco interista, ha dapprima fatto strofinare gli occhi ai tifosi e ai detrattori, e in quel periodo ce ne erano a flotte, e in seguito indotto i medesimi ad implorare di non cederlo, perché l'investimento di pochi inverni fa stava finalmente dando i suoi succosi frutti. Ora, insieme a Gagliardini, e ai sostituti di quest'ultimo, sta regalando certezze e garanzie a Luciano Spalletti con assist e gol, verticalizzazioni e cambi di gioco che strappano applausi convinti dei tanti appassionati.

La trasformazione del croato, che nell'ultimo giorno della finestra invernale di calciomercato aveva un piede e mezzo fuori dalla porta di casa Suning, ha convinto la dirigenza a virare su nuovi obiettivi per rinforzare la rosa. Al 18 di maggio, dopo mesi di prestazioni costantemente ad alto livello, Brozovic sta assicurando di poter offrire la continuità che tutti gli han sempre recriminato di non esibire, candidandosi (e non sarebbe inappropriato considerlo 'già eletto') a regista di oggi, ma soprattutto del domani, nerazzurro: incedibile, ha ritrovato sul campo il valore della enorme clausola applicata al suo cartellino dopo l'ultimo rinnovo. Stabilito dunque che il Nazionale slavo è un punto di riferimento oltre che di forza dell'Inter che verrà, Piero Ausilio ha dirottato le sue mire verso profili con caratteristiche diverse dalle sue, che possano aiutarlo nel lavoro in assenza di Gagliardini.

Il ds interista, fresco di premiazione per i suoi vent'anni al servizio della Beneamata, cercherà quindi di arrivare a giocatori a lui complementari. Il primo nome sulla lista, con la benedizione di Mr. Spalletti, rimane quello di Nicolò Barella, sul quale c'è anche la Juventus, il cui cartellino potrebbe subire una forte svalutazione in caso di retrocessione del Cagliari. I sardi, che hanno iniziato a discutere con l'Inter di un suo eventuale trasferimento già da diverso tempo, partivano da un valore economico stimato in 40 milioni di euro circa. Molti per le casse dei nerazzurri, che hanno trovato però sponda nei proprio talentini. I sardi sono ben disposti ad accettare contropartite identificate in due tra Pinamonti, Odgaard ed Emmers, più un conguaglio monetario, e lasciar partire il giovane Barella alla volta di Milano.

Sarà poi la volta del trequartista: l'obiettivo principale rimane il riscatto, o il rinnovo del prestito, di Rafinha. Il brasiliano è la priorità assoluta del club di Suning, anche più di Cancelo, specie per la differenza di condizioni e il margine di manovra per ridiscutere i termini del trasferimento. Se il numero 8 di proprietà del Barcellona rimanesse all'ombra della Madonnina, come egli stesso auspica e non perde occasione di ribadirlo a gran voce, il piano B non servirebbe più. Si tratta di Bryan Cristante, sulle cui tracce ci sono anche le due romane e Massimiliano Allegri, che lo lanciò ai tempi del Milan. Tra tutti i giocatori di Beppe Riso accostati o seguiti dall'Inter, l'ex Benfica è il più quotato, per caratteristiche e utilità, a sbarcare alla corte di Spalletti, sempre che, appunto, il fratello di Thiago Alcantara non riempia le valigie per salutare definitivamente Appiano.

Restano da sciogliere infine le riserve sull'acquisto offensivo. Dopo Lautaro Martinez, il managment di Corso Vittorio Emanuele studierà le trame di mercato e le occasioni per arrivare alla tanto agognata 'ala che abbia gol nelle gambe'. Nella sua discontinuità, che ha afflitto un po' tutta la rosa, Ivan Perisic ha garantito reti importanti alternate ad assist decisivi. Non si può dire lo stesso, suo malgrado, di Candreva. L'ex biancoceleste, autore di 7 assist vincenti in stagione, non ha ancora bucato alcun portiere di Serie A. La mancanza realizzativa ha inevitabilmente gravato sulle spalle del collega croato impegnato sulla fascia opposta, di Mauro Icardi e della squadra tutta. Il trentunenne di Tor de' Cenci ha cercato di compensare con corse chilometriche, spesso votate al sacrificio e al ripiegamento, che esaltassero la capacità dei suoi polmoni d'acciaio e lo spirito di sacrificio per il collettivo, caratteristica sacra di chi è parte di un gruppo. Di lui si è discusso di un ritorno di fiamma della Lazio e di interessamenti esteri. Giugno ci saprà sicuramente dire di più al riguardo, anche se un rinnovo con l'Inter non è escluso visto che il numero 87 gode della stima di Spalletti.

Il pacchetto-mercato va poi a completarsi con gli innesti ufficiosi, che al termine del campionato saranno ufficiali, di Stefan De Vrij e Kwadwo Asamoah. Il primo è un vero e proprio colpo da maestro messo a segno dalla coppia Sabatini-Ausilio quando ancora il dt era alle dipendenze di Suning, mentre il secondo è merito del lavoro del ds nerazzurro che ha saputo battere sul tempo il tentennante Milan convincendo l'agente e il giocatore a salutare i bianconeri dopo sei anni di onorato servizio, impreziositi da sei scudetti, quattro Coppe Italia e tre Supercoppe Italiane.

Insomma, il quadro generale di rafforzamento della rosa interista passa da questi punti e questi profili, che non dovranno inanellarsi necessariamente nello stesso ordine in cui sono stati scritti. Se però l'Inter sarà in grado di inanellarne uno in fila all'altro, rimanendo vigile e pronta ad agire su situazioni straordinarie e imprevedibili che possono palesarsi nei mesi estivi, l'anno prossimo tornerà a calcare i rettangoli verdi italiani con la consapevolezza di poter incutere timore a tutti. E' quello che i tifosi auspicano da molti anni. E dire che c'è lo zampino di un 'fu quasi separato in casa' che solo pochi mesi fa veniva fischiato da sessantamila persone...

Sezione: Editoriale / Data: Ven 18 maggio 2018 alle 00:00
Autore: Filippo M. Capra / Twitter: @FilippoMCapra
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