Un certo Marco Materazzi (non uno qualsiasi, ma un interista vero con il nero e l'azzurro nelle vene) proprio nelle scorse ore ha salutato in questo modo il ritorno di Mario Balotelli in Serie A: "Sono contento per lui perché per me è un fratello minore. Lo conosco bene. Non dico che per lui quella del Milan rappresenti proprio l'ultima possibilità, ma sicuramente è un'occasione d'oro che deve sfruttare. Sono sicuro che con Mihajlovic potrà ricreare quel feeling che non ha trovato con l'allenatore del Liverpool. Gli auguro con tutto il cuore di disputare un grandissimo campionato, pur arrivando dopo l'Inter, e di andare all'Europeo".

Ecco, io la penso esattamente come lui. Con una piccola differenza: per me è l'ultima occasione. Non è la prima volta che mi esprimo su Balo, ma questa volta - a differenza dell'ultimo editoriale - voglio considerare prevalentemente l'aspetto tecnico-tattico, anche perché alcune accuse arrivate sia al sottoscritto che, soprattutto, allo stesso giocatore per aver espresso solamente un'idea personale per tutto quello che si è creato al di fuori del rettangolo verde sono a dir poco da condannare. E così esprimendomi sono stato educato. Quindi, come detto, solo campo per un ragazzo potenzialmente fuoriclasse, chiamato, anzi, obbligato ora a rispondere all'ultima chance in carriera. Rialzarsi o cadere, rilanciarsi o fallire, tutto o niente. Faccio fatica a vedere delle vie di mezzo in questa nuova avventura al Milan.

Probabilmente in tanti si staranno chiedendo, leggendo queste righe, il motivo di un editoriale su SuperMario, ormai passato in rossonero e da considerare come un avversario al 100%. Sì, ci può stare come considerazione, ma sportivamente parlando mi sento ancora legato al classe '90 di Palermo, un ex baby prodigio che ha mostrato il meglio di sé proprio con la maglia dell'Inter durante il rush finale del campionato 2007-2008, quando trascinò la squadra di Roberto Mancini alla vittoria finale, insieme a Zlatan Ibrahimovic. Questo è ovvio. Ecco spiegato perché ho voluto anche io esprimermi circa il suo ritorno in Italia.

Voglio fare il tifo per lui, ricollegandomi al messaggio di 'bentornato' che Matrix23 gli ha riservato. Anche io gli auguro il meglio, sia in campo che fuori. Spero possa disputare un ottimo campionato e, chissà, tornare a essere un tassello importante per la Nazionale, con Antonio Conte che sceglierà via via gli interpreti che formeranno la rosa che volerà in Francia per i prossimi Europei (e con un Mario a certi livelli, difficile fare a meno di lui.). Dovrà, però, lasciare assolutamente da parte qualsiasi comportamento sopra la righe quando non vestirà maglietta, pantaloncini e scarpe da gioco. Altrimenti ogni presupposto, qualsiasi auspicio, tutte le possibilità di una seconda vita calcistica andrebbero gravemente ad azzerarsi.

Caro Mario, indipendentemente da tutto, ripeto che questa sarà sicuramente la tua ultima occasione. Troppe quelle già sprecate, troppi treni mancati e troppe chiacchiere extra-campo. Troppo talento ancora inespresso, troppe qualità buttate e tante critiche (spesso legittime) da zittire. Ma solo ed esclusivamente in un modo: giocando bene e dimostrando maturità. Quella che ancora oggi non hai dimostrato. Poi, se tutto dovesse andare per il meglio, sarò solo contento di veder recuperato un patrimonio (che è stato o resta, questo dipende da te) del calcio italiano. Insomma, spero di vederti come a 17 anni, anche di più. Questa, però, è l'ultima occasione.

P.S. Balotelli avrebbe potuto indossare nuovamente anche la maglia nerazzurra, perché Mancini ha avuto più di un'occasione per riportarlo all'Inter nelle ultime sessioni di mercato, soprattutto a gennaio. Semplicemente, non se l'è sentita.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 28 agosto 2015 alle 00:00
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
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