Con l'avvicinarsi dell'inizio del campionato è assodato che i tifosi cerchino di avere le prime conferme in vista della stagione ventura, specialmente se quella precedente non è stata esattamente delle migliori. Alle volte però, si dà troppo peso ad eventi che con il campionato hanno poco a che fare, sebbene siano ad esso collegati.

L'Inter ha terminato la sua tournée in Cina senza aver segnato nemmeno un gol e avendo perso tutte le partite, ma gridare al disastro o alla crisi o addirittura alle prime crepe pare eccessivo. Anzi, diciamolo chiaramente e fuori dai denti: descrivere così duramente tre partite disputate in poco più di una settimana è poco rispettoso nei confronti di chi legge e, dunque, sarebbe meglio fare come il Bayern Monaco dicendo che queste partite servono solo a portare soldi invece che cercare di dare spiegazioni tecnico-tattiche o addirittura di rivelare retroscena ai limiti dell'inverosimile.

Fatta questa dovuta precisazione su chi genera allarmismi dopo solo 3 partite, però, bisogna fare lo stesso identico discorso per chi prova a vedere dei lati positivi dal punto di vista tecnico-tattico laddove non esiste alcuna di queste cose. Sia chiaro, le amichevoli servono al tecnico per testare le varie situazioni provate in allenamento, ma da qui ad eleggere nuovi Roberto Baggio o nuovi Vampeta ne passa davvero molto. Quelle che si possono ricavare dai test estivi possono essere buone o cattive impressioni, non giocatori fenomenali né scarti destinati alla panchina a vita ed è per questo che esagerare, sia nel bene che nel male, non porta giovamento a nessuno. Anzi, se possibile destabilizza chiunque.

Dire che Kovacic abbia dato buone sensazioni da mediano, pur sbagliando qualcosa, è giusto, ma da qui a sostenere che sia il nuovo Pirlo o possa spaccare le partite come Xavi ce ne passa tanto e non possono essere delle amichevoli a ritmi blandi a deciderlo. Parimenti dire che Murillo sia il novello Tyson Rivas e che sta deludendo le aspettative è sbagliato perché vengono tralasciate delle osservazioni che in questa fase della preparazione, invece, non dovrebbero essere sottovalutate. Insomma, non bisogna mai eccedere nei giudizi, anche a costo di passare per ignavi perché le cose si inizieranno a chiarire fra poco meno di un mese.

Perdere non fa mai piacere, questo è assodato, ma lasciarsi andare in vani isterismi partendo con la caccia all'uomo già alla fine di luglio è sbagliatissimo. Allo stesso modo farsi prendere da facili entusiasmi porta solamente ad una caduta più fragorosa nel momento in cui essa dovesse verificarsi. Nessun disastro, nessun capolavoro: l'Inter è in fase di rivoluzione e queste non avvengono dalla sera alla mattina, ma necessitano di tempo. E i mesi estivi non sono sicuramente quelli più adatti a valutare tale andamento: d'altronde si sa, la calura estiva può provocare fortissimi colpi di sole.
 

Sezione: Editoriale / Data: Mer 29 luglio 2015 alle 00:00
Autore: Gianluca Scudieri / Twitter: @JeNjiScu
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