Non sottovalutare il Frosinone per dimostrare che l’Inter è veramente cresciuta: è la missione dei Manciniani alla ripresa del campionato in una di quelle classiche partite al Meazza che negli anni scorsi l’Inter falliva clamorosamente in un mare di fischi. La matricola di Stellone infatti si sta pian piano abituando alla Serie A e non bisogna assolutamente pensare a una passeggiata di salute domenica sera, per informazioni basta chiedere alla Juventus. Icardi e compagni sono invece chiamati a una vera e propria prova di forza, anche perché poi si andrà a Napoli e farlo da primi in classifica potrebbe dare ai nerazzurri una consapevolezza maggiore per cercare di vincere al San Paolo, un campo stra-ostico dove manca una vittoria del Biscione addirittura dal lontano 1997, cosa che neanche sua Maestà Mourinho o il Mancini 1 sono mai riusciti a fare.

All’orizzonte ci sono 5 sfide verità che accompagneranno i tifosi dell’Inter fino a Natale, dopo Napoli e Frosinone, ci saranno infatti il Genoa e Lazio a San Siro, intramezzate dalla rognosa trasferta di Udine, 5 partite per rimanere lassù in vetta e convincere così Thohir a dare l’ultima spallata alla sua cassaforte per completare una rosa vincente. Sogni di fine novembre a parte però sembra abbastanza chiaro a tutti che con un paio di rinforzi mirati questa squadra se la possa veramente giocare per la vittoria finale. Non a caso il Mantra di Mancini è costruito sul “ci sono squadre più attrezzate”, una filastrocca che assomiglia molto al suo classico lavoro ai fianchi di Thohir per farsi regalare ancora un paio di giocatori.

Prima di tutto, come ripetiamo ormai da quando Thiago Motta se ne andò a Parigi, a mio modo di vedere serve un regista con i piedi buoni, per costruire, lanciare, far partire velocemente l’azione. Potrebbe essere l’identikit perfetto del Pirlo bis, che Mancini continua a chiamare, ma per me sarebbe ancora meglio mettere al nuovo regista nerazzurro la faccia e i piedi di Lucas Biglia, cresciuto a dismisura nell’ultima stagione, più costoso ma che potrebbe dare ancora 3-4 anni ad alto livello, giusto quello che serve all’Inter per tornare a vincere. Una mente dai piedi buoni e un’altra freccia veloce da tridente, come Feghouli, sarebbero l’ideale per completare la rosa dell’Inter, magari con un vice-Icardi di scorta per ogni evenienza, le classiche ciliegine su una torta che potrebbe anche colorarsi di bianco, rosso e verde, con un bel 19 in mezzo.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 20 novembre 2015 alle 00:00
Autore: Marco Barzaghi / Twitter: @marcobarzaghi
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