La tabella sarà rispettata e tra il Geoffroy-Guichard di Saint-Étienne e il Meazza di Milano, con vista Olimpico di Roma, tornerà a suonare la musica che ha reso elettrico l'attacco di Mazzarri. Perché ormai la chitarra è pronta, il palco pure e il pubblico nerazzurro non aspetta altro: Pablo Daniel Osvaldo, ci siamo. WM può sorridere perché il countdown è terminato e come ammesso dallo stesso allenatore nella conferenza pre-Parma di ieri pomeriggio, la trasferta di Europa League potrebbe essere la giusta occasione per rivedere la rockstar di Buenos Aires nuovamente nella lista dei convocati.

Difficile ipotizzarne l'utilizzo, ma il suo ritorno rappresenta il primo, vero, grande passo verso l'exit della porta di emergenza, quella degli infortuni. E il suo recupero è certamente tra i più importanti, per più di un motivo. Per questo il suo lo considero come il ri-acquisto dell'Inter: il 4 agosto l'arrivo in una Milano caldissima con camicia a fiori indosso, occhiali da sole e chitarra in spalla, mentre il 6 novembre farà certamente più freddo nelle Rhône-Alpes rispetto a quel pomeriggio della Malpensa, e magari al posto della visiera ci sarà la berretta, ma questo conterà poco. Perché, in ogni caso, sarà Bentornato Dani.

Inanzitutto, considerando il mancato arrivo dell'ormai famosa quarta punta sul finire dello scorso mercato estivo, il primo motivo per cui sorridere è sicuramente quello numerico. Icardi è giovane e fresco, probabilmente perché poco esposto a un dispendio di energie importante, lui che in questa Inter occupa la zolla di puntero centrale, ma con un Palacio ancora ben lontano dalla forma migliore l'attacco nerazzurro rimane da sos. Vero, ci sarebbero anche Bonazzoli e Puscas, ma i due baby rappresentano comunque un rischio (anche se aggiungerei 'da correre' perché stiamo pur parlando di veri talenti) per età e un momento in cui non sarebbe facile per il tecnico esporli ai lamenti del Meazza. Ecco, quindi, che il rientro dell'italo-argentino rappresenta aria per i polmoni di Mazzarri.

Personalmente stimo da sempre l'Osvaldo giocatore. Grandissime qualità che lo rendono uno degli attaccanti più completi in circolazione, abile agendo sia come punta centrale che partendo da posizione più larga. Certo, vuoi per la testa o per mille altri motivi, il passo per diventare un top non è mai stato compiuto, ma in questo campionato è sicuramente uno dei nomi più importanti, a parer mio il migliore della rosa nerazzurra, davanti anche a Maurito e Don Rodrigo. E in questo inizio di stagione qualche colpo lo ha già sparato. Non ci voleva il ko in Nazionale e pesa come un macigno quel maledetto stiramento di secondo grado all'adduttore sinistro che lo ha costretto ai box, ma ora ci siamo. Anche se lo staff medico nerazzurro non dovrà 'sbagliarne' il via-libera: l'idea di portarlo in Francia, anche solo per fargli respirare nuovamente l'aria del campo, può starci, ma attenzione all'effettivo rientro: più opportuno in panca contro il Les Verts, part-time contro l'Hellas e, chissà, titolare nel derby contro il Milan, per poi averlo al 100% contro la Roma nel turno successivo (Olimpico, 30 novembre). Troppo importanti queste due partite, appuntamenti che potrebbero essere il primo crocevia per le ambizioni dell'Inter: protagonisti sul palco della Serie A o semplici comparse come nello scorso campionato?

A Parma, Hellas, Milan e Roma le risposte, ma sicuramente con la rockstar di Buenos Aires sarà più facile per l'attacco dell'Inter fare della buona, anzi, ottima musica. Perché Pablo, come tutti gli interisti, vuole suonare guardando, forse non tutti, ma tanti dall'alto in basso. La guarigione nerazzurra e la rincorsa Champions proseguono e ripartono soprattutto da lui: il ri-acquisto con la chitarra.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 01 novembre 2014 alle 00:01
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
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