Continua la serie positiva dell'Inter che con la vittoria sul Torino nella giornata di ieri si conferma in cima alla classifica della Serie A e vi rimarrà fino a dopo la pausa quando sarà il momento di affrontare il Frosinone, reduce da pareggio per 2-2 contro il Genoa. In questo consueto appuntamento con "Da Zero a Dieci" andiamo a ripercorrere quella che è stata la gara dell'Olimpico di Torino giocata ieri all'ora di pranzo.
ZERO - I gol subiti da Samir Handanovic nelle ultime tre partite. Tre vittorie consecutive per l'Inter nelle quali il migliore in campo è quasi sempre stato il portiere sloveno ex Udinese: 20 parate, molte delle quali decisive al fine del risultato, sono risultate utili ai nerazzurri per poter mantenere la porta inviolata e vincere delle gare sulla carta molto impegnative, specialmente le ultime due.
UNO - Il gol in maglia nerazzurra di Geoffrey Kondogbia. A più riprese criticato, il centrocampista francese aveva già dato dimostrazione di essere in fase di crescita sin dalla gara contro il Bologna e ieri è riuscito a trovare la marcatura che può sbloccarlo dal punto di vista psicologico. Vittoria importante per la squadra, ma anche per il francese ex Monaco e Siviglia che ripaga la fiducia datagli da Mancini e le belle parole spese dall'allenatore nell'arco di queste settimane.
DUE - Le vittorie nei lunch-match stagionali da parte dell'Inter. Due campi difficili come il Bentegodi e l'Olimpico e due successi per gli uomini di Mancini che, oltre alle difficoltà della gara, eludono anche tutte le complessità legate all'orario insolito in cui queste due partite si sono giocate. Con i sei punti in due partite si può dire che nessun pranzo è rimasto indigesto ai nerazzurri.
TRE - Gli 1-0 consecutivi dell'Inter dal pareggio di Palermo. Il cinismo è l'arma in più di questa squadra, checché ne dicano tutti gli indici di questo mondo. Poche le occasioni create, dato innegabile, ma altissimo il tasso di conversione dei nerazzurri. Cinismo sì, ma anche solidità difensiva: spesso si parla dei 12 gol stagionali messi a segno dall'Inter senza considerare che ne siano stati subiti solamente 7, poco più di 0,5 a partita. Se in attacco la fortuna si può anche prendere in considerazione, in difesa di fortuna non si può parlare, bensì di ottima organizzazione e questo è tutto merito di Mancini e degli interpreti.
QUATTRO - I gol messi a segno dai centrocampisti nerazzurri. Medel, Kondogbia, Melo e Guarin hanno tutti timbrato il cartellino una volta in questa stagione in fase realizzativa. Non si può parlare di numeri à la Roma, la squadra più prolifica della Serie A a livello di uomini, ma per i nerazzurri questo è un ottimo risultato parziale e anche una valida indicazione: se all'inizio della stagione su prospettava un'altissima vena offensiva del reparto d'attacco, adesso le squadre avversarie non potranno soffermarsi solamente sulle punte nerazzurre, ma dovranno concentrarsi anche sugli inserimenti dei mediani il che, forzatamente, lascerà più spazio a Jovetic, Icardi e compagnia.
CINQUE - I tackle messi a segno dalla cerniera di centrocampo formata da Melo e Medel. Il brasiliano è apparso sotto tono nella gara di ieri, ma il cileno ha confermato la buona forma e soprattutto il motivo per cui Roberto Mancini lo ritiene indispensabile in questa squadra. A Felipe Melo si chiedeva un lavoro diverso rispetto a quello di schermo davanti alla difesa, ma in fase di transizione ha dato il suo apporto aiutando, insieme a Medel, la difesa a subire il meno possibile e mantenere l'imbattibilità.
SEI - Il voto che si è meritato Rodrigo Palacio. Una delle sorprese di formazione proposte da Roberto Mancini contro il Torino è proprio El Trenza che, dopo essere apparso acciaccato ed in ritardo di condizione, all'Olimpico mette in campo tutto quello a cui erano abituati i tifosi nerazzurri: sacrificio, movimenti e anche assist, come quello per il gol di Konodgbia.
SETTE - I passaggi chiave proposti dai nerazzurri nella gara di ieri. Tre per Rodrigo Palacio e uno a testa per Kondogbia, Melo, Icardi e Perisic. Questa è la miglior risposta a chi critica la poca produttività dei nerazzurri. In novanta minuti 7 potenziali occasioni da gol non sono affatto poche e, per assurdo, l'Inter non segna tanto come potrebbe. Contro il Frosinone potrebbe essere la volta buona per gli uomini di Mancini per vincere con più di un solo gol di scarto.
OTTO - I tiri nello specchio della porta da parte del Torino. Il rammarico dei granata è espresso al meglio da Giampiero Ventura che si appella al fato e alla poca cattiveria dei suoi ragazzi. L'Inter concede molto ai granata, ma fra Samir Handanovic e il reparto difensivo, c'è poco da fare.
NOVE - Tutti gli occhi erano puntati su Mauro Icardi dopo l'esclusione tattica contro la Roma. Il rosarino va vicino al gol in un'occasione, poi niente. Tanto movimento, quello sì, e per Mancini non può che essere un buon segnale dato che cercava queste risposte da Maurito che adesso, vista la nuova esclusione da parte del suo Ct Martino, può continuare a lavorare con la squadra ad Appiano.
DIECI - Le volte in cui il Torino è stato derubato del pallone dai nerazzurri a centrocampo: Bruno Peres e Benassi hanno perso la palla 6 volte e Baselli, l'uomo chiave di questa mediana l'ha persa in 4 occasioni. Tanto pressing dunque da parte dell'Inter che ha attaccato alto, molto alto, nel tentativo di non far ragionare la squadra di Ventura come al suo solito, snaturandone quindi il gioco, specialmente nel primo tempo.
Autore: Gianluca Scudieri / Twitter: @JeNjiScu
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