Nuova avventura in Serie B per Stefano Vecchi, da poco nominato neo tecnico del Venezia dopo i sei trofei alzati in quattro anni con la Primavera dell’Inter: "Un percorso importante - conferma alla Gazzetta dello Sport  -. Al di là delle vittorie, c’è la soddisfazione di aver permesso all’inter di cedere qualche giovane in modo da non essere costretta a vendere giocatori importanti della prima squadra. Sono anche orgoglioso delle cinque partite tra Serie A ed Europa League, credo di aver fatto bene". 

Tacopina e Moratti, simili nell’entusiasmo?
"Persone che hanno molto a cuore il destino del loro club". 

Il suo nuovo presidente l’ha presentata come una «perfetta combinazione tra successo, dedizione al lavoro e umiltà».
"Sì, qualcosa ho vinto… per carattere cerco di apparire il meno e sudare il più possibile".  

Nel suo curriculum c’è però un neo, proprio in Serie B: Carpi.
"Un incidente di percorso. Anche un po’ a sorpresa perché era una squadra neopromossa con pochi giocatori con esperienza di B. All’inizio eravamo ampiamente all’interno dei programmi, a ridosso della zona playoff: alla fine 39 punti in 29 partite non sono poi da buttare... Tutto fa esperienza".

Farà il 4-3-3 come alla Primavera dell’Inter?
"Anche lì ho sperimentato molto, le squadre giovanili vanno messe in condizione di esprimersi in funzione dei giocatori che hanno. E al momento è assurdo cambiare le certezze che ha avuto il Venezia finora, quindi ripartirò dal 3-5-2. Poi si potrà passare anche a un più propositivo 4-3-3 se si riesce. Modulo peraltro che il Venezia ha fatto in Lega Pro due stagioni fa".

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Sezione: Copertina / Data: Gio 05 luglio 2018 alle 10:30
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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