Due mesi di Inter senza lasciare traccia. Questo il bilancio di Lukas Podolski ad oggi, 2 marzo 2015, con la maglia nerazzurra. Accolto da un’ondata di tifosi e di entusiasmo al suo sbarco a Malpensa a inizio gennaio, ancora il tedesco non è riuscito a mostrare le proprie qualità, le stesse che lo hanno portato a diventare il terzo marcatore all time della nazionale tedesca e di vestire le maglie di club blasonati come Bayern Monaco e Arsenal. Oggi quel campione non è ancora arrivato in Italia, complice un ritardo di condizione accumulato nella prima parte di stagione con i Gunners (appena 13 presenze, neanche complete) e la fatica a integrarsi nella nuova realtà. Finora Podolski ha collezionato 9 presenze, 8 in campionato e 1 in Tim Cup, per un totale di 644 minuti (poco più di 71 in media a partita). Nel complesso, a tabellino neanche un gol e un solo assist, splendido, per Shaqiri in Tim Cup contro la Sampdoria (tacco geniale). Tra l’altro, fa impressione sapere che è dal 25 gennaio (vs. Torino) che Poldi non centra la porta avversaria.

NUMERI E BANDIERINE - La prestazione di ieri sera contro la Fiorentina è probabilmente la cartina di tornasole della sua esperienza italiana finora: 0 tiri in porta, 0 chance da gol create, 4 cross mal indirizzati e 3 passaggi sbagliati su 10, nessuno dei quali significativo tra l’altro. Il tutto, in 66 minuti d’impiego, quasi metà da seconda punta prima che Mancini cambiasse modulo e lo spostasse ad agire da ala. Inoltre, la sua heat map (figura sotto) ne conferma l’assenza dalle zone più pericolose della metà campo viola. Un passo indietro non da poco per Podolski, al di là della tragicomica bandierina colpita nell’esecuzione di un calcio d’angolo (che fa la gioia del web). Eppure, contro il Cagliari Poldi aveva mostrato segnali di crescita, nonostante almeno quattro palle gol sprecate nel primo tempo che avevano invitato i tifosi a esporsi in improperi di ogni genere.

OGGI PAZIENZA, IN ESTATE NO - Dopo la partita ovviamente l’attenzione è stata posta sulla prestazione negativa dell’ex Arsenal. Roberto Mancini gli ha chiesto di dare di più, Piero Ausilio lo ha giustificato, ma la sostanza non cambia. Trattandosi dell’attaccante di campionato, considerata la sua assenza dalle liste UEFA, è ovvio che su di lui venga riposta grande fiducia. Non ben ripagata, al momento. Probabile che a Podolski serva altro tempo per ingranare, magari un gol lo aiuterebbe a sbloccarsi perché anche da questo punto di vista il giocatore è stato fin troppo timido sotto porta. Non si tratta solo di un problema di condizione atletica, quanto piuttosto psicologica. Pur impegnandosi al massimo, le classiche giocate che ha in bagaglio non gli riescono e la squadra ne risente. In casa nerazzurra l’augurio è che prima o poi il campione esca dal guscio e rappresenti la svolta per l’Inter, ma ad oggi l’ipotesi di un riscatto dell’attaccante, attualmente in prestito, a 5-6 milioni di euro a giugno è piuttosto lontana.

Sezione: Copertina / Data: Lun 02 marzo 2015 alle 19:15
Autore: Redazione FcInterNews.it
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