Appena un punticino per l'Inter di Frank De Boer, che proprio non riesce a decollare. Contro il Palermo, in casa, c'erano tutte le condizioni per rialzarsi in maniera anche trionfante dopo il ko di Verona all'esordio: avversario 'morbido', entusiasmo per i botti di mercato e una settimana in più di lavoro alle spalle. E, invece, per poco non finiva come al Bentegodi.

GUIDA BANEGA - Due le novità rispetto al match perso malamente col Chievo: l'olandese propone per la prima volta il 4-3-3 e affida le chiavi del centrocampo a Banega, piazzandolo tra Medel e Kondogbia. Si apprezza senza dubbio una maggior pulizia a inizio azione, ma poi arrivano i problemi: sulla trequarti, di fatto, l'inerzia della manovra si inchioda. Perché di Banega, evidentemente, ne servirebbero due: uno in regia e un altro a suggerire gli attaccanti qualche metro più avanti. Se a questo sia aggiunge una condizione scadente generale, e di Perisic in particolare – lui che più di altri è l'uomo deputato a mandare in tilt le trincee avversarie –, ecco che non si apprezzano decisivi miglioramenti rispetto a Verona.

ICARDI IMPANTANATO - E non aiuta affatto la consueta staticità di Maurito. Il capitano è troppo fermo e, nelle rare occasioni in cui svaria, o sbaglia scelta o sbaglia direttamente a livello tecnico, non controllando a dovere diversi palloni. Giocando solo con una punta, questo fattore diventa un handicap non da poco. Dopo un primo tempo che scorre via con i nerazzurri pericolosi nella parte finale e soprattutto da palle inattive, ecco il gol subito al rientro dagli spogliatoi come accaduto con il Chievo.

CANDREVA NON BASTA - Che la condizione fisica fosse scadente lo si nota soprattutto nel momento in cui il nuovo entrato – puntualmente – sembra Superman. Candreva rileva un irriconoscibile Perisic e fa quello che vuole sulla destra, compreso l'assist per l'1-1 di Icardi. Il Palermo arretra più per paura che per meriti altrui, e così l'Inter potrebbe anche agguantare la vittoria se la mira di Eder e compagni non fosse sempre scentrata. Se Medel risulta essere il nerazzurro più pericoloso un motivo deve pur esserci.

CANTIERE APERTO - Insomma, quello di De Boer ha tutte le sembianze di un cantiere aperto, con esperimenti e tentativi. Un lavoro che, di norma, viene svolto nel ritiro estivo, specie se l'allenatore è nuovo. Purtroppo per l'olandese e per gli interisti, il campionato è già iniziato e la classifica piange. Servirà tempo e servirà pazienza, proprio quella invocata dall'ex Ajax nel post gara. E serviranno certamente anche l'intelligenza di Joao Mario in mezzo al campo e la qualità di Gabriel Barbosa in attacco. Visto il tipo di gioco che De Boer chiede ai propri laterali bassi (durante la gara, anche con veemenza, ha esortato D'Ambrosio e Santon a spingere con continuità e arrivare sul fondo), ci permettiamo di offrire un'opzione: Candreva terzino destro e davanti a lui Gabigol, considerando che l'ex Lazio è uno che dà il meglio di sé quando può essere lanciato nello spazio e meno quando è costretto a partire da fermo. Può essere una soluzione, come altre. Di certo, tutto è più difficile quando si comincia a boccheggiare al 60': di chi è la responsabilità?

Sezione: Copertina / Data: Lun 29 agosto 2016 alle 11:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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