Il 5 marzo 2014 l’F. C. Internazionale annuncia Nemanja Vidic. Il difensore serbo, capitano in scadenza con il Manchester United, è deciso a provare una nuova esperienza, un nuovo progetto sportivo dove potersi rilanciare dopo una stagione difficile ad Old Trafford. Nel frattempo, il presidente dei nerazzurri, Erick Thohir, ne sbandiera l’annuncio in tutto il Mondo. Dopo l’acquisto a gennaio di Hernanes, Vidic è il secondo grande colpo del tycoon, più che mai deciso a costruire una grande Inter.

Il precampionato aveva dato segnali incoraggianti sull’ambientamento di Nemanja, ma, dopo le prime gare ufficiali, l’ottimismo dei tifosi veniva scalzato dalle prestazioni in campo. L’inizio in maglia nerazzurra di Vidic fu da film horror: espulsione nella prima gara di campionato per un applauso ironico all’arbitro (nella circostanza Doveri mal interpretò il gesto del numero 15 nerazzurro); al rientro dopo il turno di squalifica, a Palermo, retropassaggio killer verso Handanovic per il vantaggio rosanero di Vazquez.

Ha giocato un’intera carriera in una difesa a 4, è impensabile vederlo in una difesa a 3 come quella mazzarriana”, il commento più generoso nei confronti del serbo. Poi l’addio del tecnico di San Vincenzo ed il ritorno di Roberto Mancini all’Inter, nonostante il tecnico jesino avesse in mente di riproporre la difesa a 4, sembrava guastare definitivamente l’idillio tra Vidic ed i colori nerazzurri. Si diceva che tra i due non scorresse buon sangue dai tempi di Manchester, quando il primo era nei Citizens ed il secondo nei Red Devils.

Il gol al Genoa, nel pomeriggio dell’11 gennaio 2015, in una delle poche presenze da titolare con Mancini in panchina, rimaneva l’unico episodio felice dei primi sei mesi all’Inter. Il fondo si raggiunse probabilmente a Glasgow. Dopo la sfida contro il Celtic, sembrerebbe che tra il tecnico e il difensore ci fosse stato un duro battibecco, che riempì per giorni le pagine dei quotidiani: la cessione del serbo sembrava ormai scontata, Vidic era già lontano da Milano.

Poi il silenzio. L’Inter viene eliminata da tutti gli obiettivi, la difesa finisce nel polverone mediatico e a salvarsi è solamente l’ex United. Ranocchia-Juan Jesus è stata la coppia più utilizzata dal Mancio in questa stagione, ma è proprio alternando uno dei due con Vidic che le prestazioni della squadra sono migliorate. Superati i problemi fisici che lo hanno attanagliato per mesi nel corso della stagione, il serbo si è dimostrato la giusta guida difensiva per Ranocchia e compagni. Le voci su un suo addio si sono pian piano spente, così come quelle dei dissidi tra il difensore e il tecnico di Jesi.

In tal senso è arrivato oggi un segnale importante proprio dal tecnico nerazzurro: "Vidic ora sta rendendo al meglio perché sta bene fisicamente. Un giocatore della sua età deve essere sempre al massimo per dare il meglio. Per il futuro è importante, ma è difficile dire oggi chi arriverà o andrà via e tutti devono fare il massimo per ottenere la conferma".

Insomma, anche Mancini sembra aver messo da parte, se mai ci siano stati realmente, i presunti problemi del passato. Sembra aver compreso l’importanza di avere un leader in una difesa che ha bisogno di certezze e sa che solo Vidic è in grado di poter prendere per mano e guidare un reparto fragile come quello nerazzurro. Il serbo ora è tranquillo, vuole rimanere all’Inter e le percentuali che ciò avvenga sono in rialzo.

Tutto è cambiato, dunque. Solo qualche settimana fa il difensore era già in volo, pronto a tornare in Premier League o in qualche altro campionato. Oggi è parte dell’Inter, del presente e (probabilmente) anche del futuro. C’è una stagione da finire al meglio ed una nuova da incominciare. Si deve tornare a lottare per traguardi più alti, per obiettivi che il serbo conosce bene. E la sua guida sarà fondamentale. Mercato, ovviamente, permettendo. Ma la strada per rimanere ad Appiano Gentile sembra quella giusta.

Sezione: Copertina / Data: Sab 25 aprile 2015 alle 00:05
Autore: Lorenzo Peronaci / Twitter: @lorenzoperonaci
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