L'Inter ha deciso: quartier generale e centro di formazione giovanile in piazza d’Armi. La notizia dell'ok da parte del Comune arriva dal Corriere della Sera: "Verde 'privato' al posto del verde pubblico. Il piano di riqualificazione di piazza d’Armi in via delle Forze Armate cambia totalmente e in un incontro chiave avvenuto a Palazzo Marino, l’Inter e Invimit hanno incassato dall’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran una informale indicazione a procedere con il nuovo progetto, che verrà man mano valutato in ogni dettaglio", si legge.

Il club nerazzurro, come già detto nelle scorse settimane, avrebbe stanziato la cifra di circa 100 milioni di euro per rilevare più di 30 ettari di spazio, dei 42 totali, e creare nell’area ex militare non lontana da San Siro il suo campus con 20 campi da calcio, una residenza sportiva, palestre e un centro medico specializzato. "Decade così il masterplan presentato in Comune a maggio e disegnato da Leopoldo Freyrie, che aveva incontrato un preliminare favore del Municipio 7 e dei comitati di zona - riferisce il Corsera -. L’architetto aveva previsto un enorme parco pubblico da 27 ettari, più grande dei Giardini Montanelli, circondato da eco-palazzi che guardavano tutti il verde in una sorta di «Central Park» alla milanese. La nuova versione sarà disegnata invece su misura per il club di Suning. In sostanza scompare il parco e al suo posto arriva il verde «privato» dell’Inter, che porterebbe tantissimi ragazzi in una zona abitata in gran parte da anziani (con ricadute sociali ritenute apprezzabili) e attraverso una serie di convenzioni sarebbe comunque il più possibile aperto alla città. In questa ipotesi il verde pubblico risulta però ridotto a massimo 5 ettari nell’area dei magazzini di Baggio, in parte destinati ad essere demoliti". Da quantificare i costi delle bonifiche necessarie. 

La zona di Appiano Gentile, agli occhi dei proprietari cinesi, resterebbe poco moderna e flessibile.

Sezione: Copertina / Data: Ven 27 ottobre 2017 alle 11:42 / Fonte: Corriere della Sera
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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