Chissà come sarebbe andata. Sul finire della stagione 2014/15, l'Inter del redivivo Mancini decide di ripartire da Paulo Dybala, il gioiello più fulgido che la Serie A aveva espresso in quell'annata: il Mancio spinge forte per il suo acquisto e l'abboccamento, telefonico e non, è concreto, come sarà poi confermato dallo stesso Zamparini. Già alla metà di maggio, però, la spunta la Juventus, forte dell'assoluta preferenza tecnica del ragazzo, nonché di una spensieratezza economica di cui i nerazzurri non possono assolutamente disporre durante l'interregno di Erick Thohir. Purtroppo per i colori nerazzurri, l'attuale situazione tecnica dell'Inter non sembra mostrare grossi miglioramenti rispetto a due anni fa: l'Europa rischia di restare nuovamente un terreno di caccia proibito e l'attrattiva che il club può esercitare su un certo tipo di giocatori minaccia di risentirne ancora una volta. La portata dell'Inter, tuttavia, è ad oggi del tutto diversa, e le grandiose aspettative che si nutrono verso le risorse di Suning suggeriscono una società ben più competitiva al tavolo delle grandi trattative. Come dimostrato dal caso Gagliardini, l'Inter è tornata a far la voce grossa sul mercato nostrano, dimostrandosi in grado di competere con lo strapotere bianconero. La Serie A, dal canto suo, pur caotica e decadente com'è, non cessa di esibire gioielli di pregio: a questo proposito, è superfluo rilevare come la sbrilluccicante prestazione offerta da Patrik Schick con il Crotone sia soltanto l'ultima perla di un filo che inizia a pesare alquanto.

Non sono tanto le 12 reti nelle 30 apparizioni con la Sampdoria (10 nelle 27 presenze in campionato), non è neppure l'eleganza cristallina dello stile. Schick è un giocatore raro, e raro è l'impatto che il ventunenne ceco ha avuto con la Serie A. A questo proposito, occorre ricordare come l'ex Bohemians 1905 abbia disputato dall'inizio soltanto 9 delle 27 gare giocate in campionato, rivelandosi come un atleta in grado di determinare a partita in corso nonostante le sue lunghe leve, in mezzo a tanti coetanei che faticano ad alzarsi con convinzione e personalità dalla panchina. Il confronto col Dybala palermitano, che nonostante la stazza minuta non era poi così diverso nei movimenti ampi sul fronte d'attacco e nei godibili colpi di classe, è perciò tutt'altro che un azzardo: questa volta, però, l'Inter ha la reale possibilità di anticipare la concorrenza e, perché no, la stessa Samp, intenzionata ad alzare la clausola da 25 milioni con un consistente rinnovo di contratto. Il necessario rimaneggiamento cui sarà sottoposta la rosa nerazzurra in estate, con il profumo di grandi giocatori che aleggia nell'aria, non deve ingannare, derubricando l'opzione Schick a un ripiego non degno dei grandi progetti interisti. È il ceco, infatti, l'ideale vice-Icardi, essendosi rivelato più che incisivo se chiamato a gara in corso; inoltre, il suo muoversi leggiadro intorno a un compagno di reparto più statico suggerisce come il doriano possa costituire anche una degna spalla per Maurito fin dal fischio d'inizio. L'Inter, insomma, ha la prima, grande occasione di questo mercato e Ausilio, cui Schick piace non poco, non dovrà farsela scappare, cosicché nessuno possa pronunciarsi, un domani, in un mesto "chissà come sarebbe andata".

Sezione: Copertina / Data: Dom 23 aprile 2017 alle 23:16
Autore: Antonello Mastronardi / Twitter: @f_antomas
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