Lunga intervista rilasciata ai microfoni di Die Welt da parte di Giuseppe Bergomi. L'ex capitano dell'Inter, oggi commentatore tecnico di Sky Sport, parla a tutto tondo non solo dell'Europeo dell'Italia ma anche delle questioni legate ai giovani, agli oriundi e della multietnicità della Nazionale azzurra. Sul primo tema, Bergomi parla in maniera abbastanza netta: "Abbiamo avuto ottimi successi con le Nazionali Under 19 e Under 17, ma soffriamo il problema di un vuoto generazionale. Il problema è che in Italia si preferisce giocare con gli elementi più esperti e per i giovani diventa difficile trovare spazio; per questo motivo vanno a giocare in Serie B o magari all'estero. Non siamo così flessibili come in Inghilterra o in Germania. Domenico Berardi, che compirà 22 anni, è un talento enorme ma gioca nel Sassuolo". E quando gli fanno notare che 22 anni non è forse un'età nella quale ci si può ritenere giovani, Bergomi aggiunge: "Da noi è così, non troverete un talento italiano di 22 anni in Serie A. Adesso è in ballo la questione sull'inserimento delle seconde squadre, ma il nostro sistema non è orientato ai giovani".

Capitolo multietnicità; anche in questo caso, Bergomi mostra parecchio scetticismo: "Un'Italia con più giocatori di origini estere? Non credo, in Italia non siamo come in Inghilterra o in Germania. Ma seguire la propria nazionalità e tradizione non deve rappresentare uno svantaggio sul campo. Siamo nel 2016, eppure giochiamo ancora alla maniera classica italiana, in maniera difensiva". In Italia si è discusso molto sull'inserimento degli oriundi, ma quanto ha contribuito l'ingresso di Eder alla fine del dibattito? "A dire il vero non è mai stato un grosso problema", ha precisato Bergomi. Che poi aggiunge: "Io vorrei una Nazionale fatta solo di giocatori nati in Italia, ma i tempi sono cambiati e io lo accetto. 

Sezione: Copertina / Data: Dom 26 giugno 2016 alle 18:30
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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