L'amministratore delegato nerazzurro Alessandro Antonello ha parlato a La Feltrinelli di Milano in occasione della presentazione del libro di Marco Bellinazzo. Di seguito le sue dichiarazioni: "È la mia prima presentazione di un libro e il titolo mi crea un po’ di subbuglio. Spero il prossimo capitolo sia dedicato alla rinascita. Quando pensiamo di contendere lo Scudetto alla Juventus? All'Inter stiamo impostando un lavoro importante per tornare competitivi ai massimi livelli nei prossimi anni. Richiede tempo e i tifosi spesso non ne hanno, ma nel calcio serve programmazione e questo significa sistemare anche tutto ciò che esiste a livello organizzativo nella macchina a monte, rispetto a quello che accade in campo. Vogliamo poter sfidare la Juve, che è un modello di riferimento. Ma lo siamo anche noi. Stiamo lavorando molto al marchio e sulla vicinanza ai tifosi anche a livello digitale, che è fondamentale. C'è tanto da fare ma nel più breve tempo possibile speriamo di tornare al vertice".

Sul successo dei giovani nerazzurri:
"Due scudetti Primavera di fila sono sintomo di programmazione e volontà di investire, non solo in Primavera ma per tutto il vivaio. È nel nostro vivaio. È fondamentale l’aspetto educativo, sono uomini che se non diventeranno calciatori dovranno essere pronti per una vita diversa".

La seconda squadra?
"È fondamentale per coprire il gap con le altre leghe e fare un modo che la Nazionale possa beneficiarne. Così possiamo preparare meglio, attraverso un campionato più competitivo della Primavera, chi poi potrà andare in prima squadra, che è il campionato a cui ambire. La percentuale è bassa ma è un obiettivo importante far sì che possano arrivarci".

Sul futuro di San Siro:
"Il tifoso va seguito non quando arriva allo stadio, ma quando esce di casa. L’esperienza della partita deve nascere prima, in un percorso accompagnato in una struttura che possa rendere la giornata memorabile anche per chi va per la prima volta. Il tifoso deve percepire qualcosa di magico, anche nel post-partita. Il Meazza è iconico ma richiede una ristrutturazione perché il livello di hospitality con servizi Premium è basso, attorno al 3%. La buona media europea è attorno al 13-14%. Dobbiamo risolvere velocemente la questione, anche perché l’investimento si ripaga velocemente e la Juventus con il suo stadio lo dimostra. Lo sforzo da fare per i club è trovare una soluzione rapida perché stiamo perdendo ricavi".

Sui diritti tv:
"Avere così tanti ricavi dai diritti tv genera attesa rispetto al risultato del bando, ma lo sforzo da fare è quello di crescere commercialmente, come brand e generando altri ricavi. Il punto di partenza non è semplice, c’è un indebitamento di 4 miliardi del sistema calcio. È una zavorra e nei prossimi anni dovremo porre rimedio. È la nostra sfida più grossa".

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Sezione: Copertina / Data: Mar 12 giugno 2018 alle 18:54 / Fonte: dall'inviato Mattia Todisco
Autore: Andrea Pontone / Twitter: @_AndreaPontone
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