In una rubrica dal titolo "calci e parole", è ovvio, si potrebbe dovere scrivere di fatti e fattacci a metà tra il campo e le scrivanie oppure di aneddoti a metà strada tra gli strafalcioni calcistici e le dinamiche non propriamente tecniche. Oggi, è evidente che l'argomento debba essere lo scambio Guarin-Vucinic. Si dirà che è un fatto tecnico e non roba da "calci e parole". Potrebbe essere, sta di fatto che la cosa ci calza a pennello. Si potrebbe iniziare riempiendo di contenuto il concetto di "calcie e parole" di modo che i "calci" dovrebbero essere quelli da dare nella schiena di taluni dirigenti e le "parole", non propriamente latine, quelle da vomitare addosso alle medesime persone. "Calci e parole", per l'appunto. Ma noi siamo magnanimi, noi aspettiamo prima l'ufficialità, poi gli sfottò e poi, da ultimo, i risultati. Dopo ci esprimerermo.

Intanto, diciamoci la verità, la nostra mente ora è surriscaldata nel tentativo di scovare il motivo recondito per cui lo scambio dovrebbe avvantaggiarci; le stiamo provando tutte, da qualche parte il motivo buono lo troveremo pure. Per adesso, tuttavia, ore 17:10, ancora niente di niente. Nel senso che io, di motivi buoni, non ne ho trovati. Ma noi siamo magnanimi e aspettiamo ancora un pò, magari c'è in canna un bel colpo. Per ora, c'è che l'operazione di mercato del duo "ilgattoelavolpe", mi pare un suicidio tecnico e mediatico. Tecnico, perchè un progetto giovani non può prevedere la cessione all'acerrima rivale per eccellenza di un 27enne dalle potenzialità ancora inespresse in cambio di un 30enne bollito che, storicamente, è uomo da 8-9 gol a stagione. Mediatico perchè, prima ancora di vedere se e come giocherà Guarin e se e come giocherà Vucinic, siamo gli zimbelli del web, peggio della sconfitta con il Genoa o del pareggio col Chievo.

Loro sono contenti come dei matti, roba da 5 maggio, e noi no, noi siamo arrabbiati come dei lupi, siamo delusi e siamo spaesati. E siccome il calcio esiste perchè alcuni sono scontenti ed altri invece sono al settimo al cielo, tutti nello stesso momento, esattamente come dopo una sconfitta sul campo, allora noi oggi abbiamo perso di nuovo, comunque vada. Nell'attesa, però, quel motivo lo ricerchiamo sempre, a costo di inventarcelo. Quel che è certo è che la Juventus stravincerà lo scudetto e potrà gestire con grandissima calma anche un eventuale mezzo flop del Guaro. Al limite potranno pure dire che, da loro, al massimo può fare la panchina. Noi, invece, che non raggiungeremo alcun traguardo, ci crogioleremo con qualche tiepida giocata e, si spera, con qualche gol. Niente a che vedere con la goduria altrui, manco a parlarne di post strafottenti sul web.

Anzi, tra qualche mese, Agnelli non mancherà di schernirci. Noi, tuttavia, che siamo magnanimi, come sempre aspetteremo fiduciosi sulla sponda del fiume, in attesa del difensore o del centrocampista, che forse arriverà, ma che non porterà mai con sè il motivo vero per cui dovremmo essere noi felici e loro no. La testa continuerà a macinare numeri, dati, corsi e ricorsi storici, ma quel motivo non lo troverà. Speranzosi di sbagliarci, ce ne faremo una ragione, nonostante tutto. Ma questa è tutta un'altra storia.

Giancarlo De Cata

Sezione: Calci & Parole / Data: Lun 20 gennaio 2014 alle 18:53
Autore: Redazione FcInterNews / Twitter: @FcInterNewsIt
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